José Mourinho festeggia le mille panchine in carriera in Roma-Sassuolo: le frasi celebri dello Special One.
Roma-Sassuolo non sarà una partita fra tante: José Mourinho festeggerà mille panchine in carriera. Non è un risultato da poco per uno dei migliori allenatori in circolazione. La bacheca parla chiaro, i trofei vinti, i successi in campo, persino le parole dei suoi calciatori fanno in modo da rendere lo Special One un personaggio memorabile per il mondo del calcio.
Il portoghese, oltre ad aver ottenuto grandi vittorie in giro per il mondo, è anche celebre per i suoi show in conferenza stampa e nell’area tecnica a bordocampo. Ecco quali sono le frasi più famose di Mourinho.
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L’attuale allenatore della Roma è conosciuto in tutto il mondo col soprannome Special One. Questo nomignolo è stato lui stesso a darselo durante la conferenza di presentazione al Chelsea, quando lasciò il Porto dopo la vittoria in Champions League: “Ho vinto la coppa dei campioni, non sono uno dei tanti: penso di essere uno Special One“.
Sempre ad una conferenza stampa di presentazione, ma a quella dell’Inter, José Mourinho regalò spettacolo:
Domanda: “Pensa che Lampard potrebbe trovarsi bene nel calcio italiano?”
JM: “Perché mi chiedi di un giocatore del Chelsea?”
Domanda: “È un modo furbo di riproporre il tema che lei ha appena evitato…“.
JM: “Sì, sììì… Ma io non sono pirla“.
Celebre è anche la dichiarazione ai microfoni di Sky Sport sulle critiche dell’ex amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco. “Chi Monaco? Quello del Tibet? Io conosco solo Monaco di Montecarlo, Bayern Monaco, Grand Prix di Monaco…Se qualcuno vuole essere conosciuto perché parla di me, deve pagare“.
E come dimenticare il monologo in conferenza stampa contro le avversarie di Serie A, quando il tecnico portoghese era dell’Inter: “Non si è parlato in questi giorni della Roma che finirà la stagione con zero titoli; non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli; non si è parlato della Juve che ha vinto tanti punti con errori arbitrali“.
Anche in Spagna, José ha offerto memorabili siparietti e in occasione del post partita di Champions League tra Real Madrid e Barcellona (finito 2-0 per i blaugrana) si lasciò andare ad un lungo sfogo contro l’UEFA in conferenza stampa: “Se dico a lei e alla Uefa quello che penso e quello che sento, la mia carriera finisce oggi – esordì Mourinho – La domanda è: perché? Perché? Perché Ovrebo? Perché Busacca? Perché De Bleeckere? Perché Frisk? Perché Stark? Perché? Perché ad ogni semifinale accade sempre lo stesso? Perché Ovrebo da tre anni? Perché il Chelsea non è potuto andare in finale?“. Infiniti quesiti che non hanno mai avuto risposta.
Anche in occasione della presentazione al suo primo giorno di lavoro alla Roma ha lanciato una frecciata ad un collega: Antonio Conte. Ad una domanda sul paragone fra l’ex allenatore dell’Inter e lo Special One, José Mourinho ha risposto: “Ci sono degli allenatori nella storia dei club che non vanno mai paragonati. Quando si parla dell’Inter, non puoi paragonare nessuno con me o Helenio Herrera“.
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