I quattro calciatori protagonisti delle polemiche per Brasile-Argentina sono indagati in Brasile. L’appello del presidente della FIFA
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha invitato tutti a trovare un compromesso per quanto riguarda il protocollo sanitario in Sudamerica. A marzo, ha detto, i calciatori sono rimasti con i loro club, ma il discorso per kle qualificazioni mondiali è diverso. “Dobbiamo dare speranza alle nazioni che vedono i loro migliori giocatori sono quando giocano in nazionale, e proteggere la Coppa del Mondo”.
Le parole di Infantino, che lasciano pensare a un possibile nuovo accordo per quanto riguarda gli incontri di ottobre e novembre, arrivano dopo il caos di Brasile-Argentina.
Il big match di Sao Paolo è stato interrotto dopo sei minuti perché l’autorità sanitaria locale ha accusato Emiliano Martínez, Giovani Lo Celso, Emiliano Buendía e il ‘Cuti’ Romero di aver violato il protocollo. La norma prevede che i giocatori transitati in quattro nazioni “rosse” nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Brasile devono mettersi in quarantena due settimane.
Nell’elenco c’è anche il regno Unito, dove i quattro risiedono visto che giocano in Premier League, nel Tottenham e nell’Aston Villa.
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Infantino, in un video messaggio all’assemblea generale dell’Associazione dei Club Europei, ha chiesto anche ai club europei una maggiore flessibilità per raggiungere un accordo e un equilibrio con le nazioni sudamericane.
Al centro c’è proprio il Regno Unito che infatti impone una quarantena al ritorno per chi arriva da nazioni considerate a rischio, comprese quelle sudamericane. La FIFA ha chiesto più volte di prevedere un’esenzione per i calciatori, ma senza esito. “Abbiamo una situazione difficile, i giocatori devono tornare a giocare per i loro Paesi” ha detto.
Martinez e Buendia sono in viaggio per Madrid e si sposteranno in Croazia, dove resteranno dieci giorni in quarantena prima di rientrare in Inghilterra. La situazione rimane comunque in evoluzione, anche per quanto riguarda il verdetto sulla partita.
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Infantino ha definito “folle” quanto successo a San Paolo. La FIFa ha aperto un’indagine. I risultati dovrebbero arrivare entro 72 ore dalla sospensione del match. La CBF, la Federcalcio brasiliana, e l’ANVISA, l’autorità sanitaria locale, parlano di falso ideologico.
“Dovrebbero dire la verità, se avessero rispettato i regolamenti tutto questo non sarebbe successo ha detto il direttore dell’Anvisa. Intanto Romero e Lo Celso avrebbero anche scatenato le ire del Tottenham visto che non erano stati autorizzati a partire e ora rischiano di saltare alcune gare di Premier League.
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