Maradona omaggiato a Venezia 78: Sorrentino presenta “È stata la mano di Dio”. Il compianto campione non prese bene la scelta del titolo.
Venezia 78 ha visto fra i suoi protagonisti Paolo Sorrentino. Il regista campano, dopo oltre due decadi da “L’uomo in più”, propone un’opera girata interamente a Napoli. Una sorta di film biografia che getta una luce sulle strade partenopee degli anni ’80 e non solo. Il film, dal titolo “È stata la mano di Dio”, vuole essere anche un omaggio a Diego Armando Maradona ricordando il suo celebre gol di mano con l’Argentina.
Il regista, nell’arco della propria carriera, ha sempre inserito il campione simbolo del Napoli e di Napoli oltre a rappresentare un calcio che, forse, non esiste più. Sorrentino l’ha ricordato, con le lacrime agli occhi, anche nel discorso ufficiale tenuto agli Oscar, dove venne premiato nel 2014 con “La grande Bellezza”. Miglior film straniero, secondo l’Academy, sette anni fa.
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Da allora le cose non sono cambiate: Sorrentino gira “Youth – la giovinezza” e le serie tv “The Young Pope” e “The New Pope”, anche in quel contesto riesce a inserire Diego Armando Maradona. Un vero e proprio idolo, quasi una musa per lui. Ispirazione che, però, il regista paga a caro prezzo perché al compianto campione non è sempre andato a genio questo continuo tributo.
Tanto è vero che durante le riprese dell’ultimo film, nel 2020, Maradona aveva attaccato Sorrentino per la scelta del titolo dell’opera: “È stata la mano di Dio” per El Pibe de Oro è sembrato davvero troppo. Come si legge sul Corriere dello Sport del 13 Luglio 2020, il campione argentino aveva dato mandato al proprio legale – Matias Morla – di intraprendere un percorso in merito: “Diego Maradona non ha autorizzato l’uso della propria immagine per questo film, stiamo già studiando una strategia legale con i nostri colleghi italiani – scrisse il giurista su Twitter – per un esposto formale circa l’uso indebito di un marchio registrato”.
Parole che riecheggiano ancora oggi dopo la scomparsa dell’iconico calciatore: “È stata la mano di Dio” viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia sotto i migliori auspici, ma il disappunto di Maradona resta. Anche se Sorrentino precisa: “Questo film per me significa tornare a casa dopo più di vent’anni”. Quindi il riferimento a Maradona va inteso, prevalentemente, come una mattonella importante nel mosaico della propria vita e carriera. Evidentemente l’argentino non era dello stesso avviso.
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