Nicolò Zaniolo ha raggiunto il ritiro della Nazionale a Coverciano e ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti sulla sua maturazione
Sono stati due anni difficilissimi per Nicolò Zaniolo, costretto a due interventi alle ginocchia per una doppia rottura del legamento crociato. Ora il centrocampista della Roma è finalmente tornato in campo, ma il suo esordio in campionato non è stato dei migliori, a causa di un’espulsione contro la Fiorentina, che gli ha impedito di prendere parte alla sfida contro la Salernitana.
Nelle qualificazioni di Conference League, però, è arrivato il gol contro il Trabzonspor, che lo ha fatto scoppiare a piangere in campo. Una liberazione difficile da descrivere a parole e che Zaniolo spera di replicare presto anche in campionato e con la Nazionale.
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Zaniolo, dalla Nazionale a Kean e la paternità
Intervistato dai colleghi della Rai, Zaniolo ha raccontato alcuni retroscena che lo hanno portato a maturare come persona. Il primo aspetto sul quale il calciatore della Roma ha lavorato intensamente è quello degli allenamenti.
“Ho capito quanto contino i dettagli. Prima andavo ad allenarmi tanto per, ora invece so che vale tantissimo arrivare in anticipo, così come una giusta alimentazione. Puoi avere quanto talento vuoi, ma se non lavori nei minimi particolare allora non rendi, lo diceva Muhammad Alì“.
Zaniolo ha poi parlato di Kean. I due erano stati esclusi dalla Nazionale di Roberto Mancini a causa di una serie di comportamenti sbagliati. Ora, i due, sono stati nuovamente convocati dal commissario tecnico. In merito quell’episodio infelice, il centrocampista ha dichiarato: “Ho salutato Moise con affetto, mi mancava. L’ho trovato maturato e come me vuole far parte di questa nazionale con umiltà, coesione e sintonia”.
Infine, il 22enne ha parlato della paternità: “E’ l’emozione più grande che abbia mai vissuto, ma tengo tutto per me. La responsabilità che ne deriva mi fa maturare ogni giorno. Per me la famiglia è davvero tutto e la porto sempre con me”.