Moviola Lazio-Spezia, contatto Erlic-Pedro: perché è stato assegnato il rigore

In Lazio-Spezia, al termine del primo tempo, l’arbitro concede un calcio di rigore ai biancocelesti: i motivi della decisione.

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Immobile in Lazio-Spezia (Gettyimages)

Il finale di primo tempo all’Olimpico di Roma è ricco di emozioni. Attorno al 44′ in Lazio-Spezia arriva la chiamata del VAR a causa di un contatto tra il difensore Erlic e l’attaccante Pedro. Il calciatore biancoceleste ha anticipato lestamente il suo avversario in area di rigore e riceve un calcione (involontario). In un primo momento, il direttore di gara pensa sia semplice contrasto e lascia giocare. Ma a gioco fermo l’arbitro viene richiamato dai suoi colleghi in sala VAR.

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Lazio-Spezia: perché il rigore è stato concesso

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Il contatto tra Erlic e Pedro

Sul risultato temporaneo di 2-1 per i biancocelesti, arriva un episodio chiave che può cambiare il corso del match. Come si evince dalle immagini, l’intervento del giocatore in maglia nera è fuori tempo e scoordinato, contro il regolamento. L’arbitro, abbastanza vicino al contatto, non ravvede nessuna pericolosità. Tuttavia, l’episodio è troppo netto per non poter essere visto a bordocampo. E allora il fischietto Dionisi rivede le immagini per poi indicare il dischetto. L’arbitro ammonisce anche l’autore del fallo.

Rigore alla Lazio ineccepibile: il difensore dello Spezia colpisce in ritardo il piede di Pedro. Dagli undici metri, Immobile si fa stregare da Zoet che intuisce l’angolo di tiro giusto. Poi l’attaccante si fa perdonare subito dopo e manda in rete il pallone del 3-1 sugli sviluppi del corner.

Cartellino rosso ad Amian dello Spezia: il motivo

Al 54′, sul risultato momentaneo di 4-1 per la Lazio, Amian trattiene e abbraccia Felipe Anderson ad una quarantina di metri dalla porta. Tuttavia, il brasiliano è lanciato a rete e non c’è alcun altro difensore tra lui ed il portiere.

Con fermezza e rapidità di decisione, l’arbitro tira fuori il cartellino rosso per il difensore dello Spezia poiché Felipe Anderson era ormai in corsa verso la porta avversaria.

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