Mbappé verso il Real Madrid, il presidente fa discutere: “Ha bisogno di…”

La seconda offerta per Mbappé potrebbe far cadere il muro del PSG. Intanto L’Equipe rivela l’incontro tra l’attaccante e il presidente della federcalcio francese

Il Real Madrid è tornato alla carica per Kylian Mbappé. La seconda offerta, da 180 milioni di euro, pareggia di fatto la cifra complessiva investita dai parigini per acquistarlo nel 2017 dal Monaco (145 per il cartellino, 35 di bonus in caso di cessione o prolungamento del contratto).

Una cifra non da poco per un giocatore che l’anno prossimo potrebbe partire a costo zero. E’ un evidente accelerazione nella trattativa con i parigini. Ancora giovedì, a margine del sorteggio per la Champions League, il club aveva rifiutato la proposta del Real e preso pubblicamente posizione contro una trattativa.

Ma dietro le quinte, le cose si muovevano diversamente. Il PSG ha bisogno di capitali, l’accordo stipulato con la Ligue 1 impone al club di generare almeno 180 milioni di utili sul mercato per evitare sanzioni. E il Real non vuole correre il rischio di perdere il campione del mondo 2018, obiettivo scoperto di Florentino Perez, per pochi milioni di euro. E dunque ha subito tentato un piccolo ma significativo rialzo con un’offerta base più alta senza bonus.

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Mbappé, il presidente della FFT svela: “Di cosa ha bisogno”

L’Equipe, principale quotidiano sportivo francese, rivela che Mbappé avrebbe chiesto, attraverso sua madre, un incontro a Noël Le Graët, il presidente della Federcalcio francese.

Le Graet ha incontrato il centravanti della nazionale da solo, come ha spiegato L’Ouest France, dopo la delusione per l’eliminazione agli Europei e il decisivo rigore sbagliato nella serie di tiri dal dischetto contro la Svizzera.

“Era contrariato per quel rigore e per la sua prestazione – ha detto Le Graet -, gli ho tirato su il morale perché è un talento francese straordinario e non si può giudicare per un rigore”. Mbappé era infastidito anche, rivela la stampa francese, dalla mancanza di sostegno da parte dei vertici della Federazione dopo le critiche ricevute a Euro 2020.

“Kylian aveva bisogno di sentire il nostro sostegno, di sentire che siamo dalla sua parte. E’ un ragazzo che ha bisogno d’amore”.