Che cos’è il Decreto Crescita e perché sta influenzando il calciomercato dei club di Serie A: tutto sulle agevolazioni fiscali previste dalla legge.
Il calciomercato si fa sempre più complesso e ai club non basta più andare alla ricerca del miglior talento in circolazione. Le regole finanziarie, i paletti e le agevolazioni influenzano di gran lunga gli acquisti delle società italiane, costrette prima a valutare i vantaggi e gli svantaggi economici di un’operazione, per poi capire quanto possa essere utile alla rosa un determinato calciatore.
Grazie al Decreto Crescita risultato effettivo dal 1 gennaio 2020, le società italiane hanno un vantaggio nell’acquistare durante la sessione di calciomercato giocatori residenti da almeno due anni all’estero. E non solo. Infatti, è lampante ed esplicativa la cessione di Pedro dalla Roma alla Lazio. Un affare che ha fatto storcere il naso a molti tifosi giallorossi, ma che è convenuto alla dirigenza americana.
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Il decreto legge prevede una serie di misure che hanno lo scopo di concedere agevolazioni fiscali ad alcune categorie di lavoratori. Nel calcio, il Decreto Crescita permette ai club di ridurre gli oneri fiscali applicati ai contratti dei calciatori. E’ necessario, però, che si verifichino determinate condizioni. Per avere queste agevolazioni fiscali e ridurre le tasse da pagare, le società di Serie A devono ingaggiare calciatori che hanno residenza all’estero da almeno due anni. Questo permette alle squadre del campionato italiano di offrire un salario netto maggiore ai giocatori.
Per questa ragione, l’Inter ha puntato Marcus Thuram, residente in Germania da almeno due anni. Più costosa per certi versi, invece, l’operazione che porterebbe Correa a vestire il nerazzurro, poiché l’attaccante gioca alla Lazio dal 2018. E ancora, come affermato in precedenza, il Decreto Crescita ha agevolato la trattativa tra la Roma e la Lazio per Pedro. In caso di cessione all’estero, il club giallorosso avrebbe dovuto versare al Fisco italiano 2 milioni, poiché un’altra condizione necessaria per sfruttare il decreto legge prevede la residenza di almeno due anni in Italia da parte del calciatore acquistato fuori dai confini.
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