Papu Gomez, l’ex calciatore dell’Atalanta ha rilasciato un’intervista a ”La Nacion”. Nel dettaglio si è espresso sul suo addio alla squadra nerazzura
Papu Gomez ha rilasciato un’intervista ai microfoni de ”La Nacion”. Tanti i temi trattati ma in particolare si è soffermato sul suo addio all’Atalanta svelando particolari inediti circa il rapporto con Gasperini.
Queste, nel dettaglio, le parole di Gomez: “In una partita di Champions League contro il Midtjylland, gli ho disobbedito in un’indicazione tattica. Mancavano dieci minuti alla fine del primo tempo e mi ha chiesto di giocare a destra, mentre io giocavo molto bene a sinistra. E ho detto di no. Sapevo già che all’intervallo mi avrebbe fatto fuori, ed è stato così. Ma nello spogliatoio ha oltrepassato il limite, cercando di attaccarmi fisicamente”.
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Papu Gomez, l’argentino torna sull’addio all’Atalanta
L’argentino ha poi continuato parlando della dirigenza atalantina, la quale ha preferito schierarsi dalla parte dell’allenatore: “Chi più mi ha deluso è stata la proprietà. Dopo tanti anni, dopo il rapporto di fiducia che abbiamo avuto, con i miei figli che andavano a scuola con i loro figli, abbiamo condiviso tante cose. Che mi abbiano mandato via come mi hanno mandato è stata la parte che mi ha ferito di più. Si possono avere divergenze con il tecnico, e ti direi che è quasi normale, perché succede. Puoi litigare, come in ogni posto di lavoro. Ma il trattamento che ho ricevuto dalla proprietà ha fatto molto male”.
Infine, l’ex Atalanta, ha ipotizzato il motivo dietro la scelta della dirigenza: “Credo che sia per una questione economica. Sanno che Gasperini è uno dei migliori allenatori d’Europa, sanno che il suo lavoro dà valore alla rosa permettendo loro di vendere giocatori. È stata una questione economica, chiaro”.