L’arrivo di Locatelli mette Allegri di fronte a una serie di interessanti domande sull’assetto del centrocampo della Juventus
Massimiliano Allegri conosce benissimo Manuel Locatelli. Lo ha visto crescere quando allenava il Milan, e lo ricordava da allenatore della Juventus quando proprio il centrocampista allora rossonero aveva segnato il gol della vittoria nello scontro diretto. Era la nona giornata di Serie A, stagione 2016-17. “Bastava tirargli il pallone e vedevi che era bravo a giocare a calcio. Me lo ricordo da bambino, era chiaro che aveva tutte le caratteristiche per diventare un calciatore” disse.
Oggi lo ritrova alla Juventus, e con ogni probabilità ne farà il regista basso della squadra che vorrebbe schierare con il 4-3-3. Al suo fianco, come mezzali, dovrebbero agire Rabiot e McKennie, o in alternativa Bentancur.
Qualche domanda comunque rimane. Perché Locatelli è un giocatore sicuramente duttile, che si è affermato come ragionatore in un centrocampo a due, capace di offrire passaggi progressivi anche di prima e di scambiare nello stretto per far avanzare il pallone. E’ un centrocampista abituato a resistere alla pressione avversaria e alle responsabilità, ma il ruolo di play basso richiede anche altro.
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Al Sassuolo, sotto la guida di De Zerbi, è migliorato come pochi altri calciatori in Serie A nelle ultime stagioni. Il suo dinamismo fa sicuramente comodo alla Juventus, così come la sua visione di gioco. Locatelli può elevare la qualità del palleggio della Juventus, ma è il come che sarà decisivo.
Finora, sia al Sassuolo sia in nazionale, ha infatti giocato in squadre verticali, abituate a guadagnare campo al centro e negli spazi di mezzo, con le mezzali pronte a inserirsi nello spazio senza palla.
Le squadre di Allegri hanno spesso mostrato un possesso più orizzontale, con i giocatori più distanti in ampiezza e la ricerca del cambio di gioco come arma per destabilizzare le difese avversarie. Allegri ha più volte chiesto ai suoi giocatori, nel primo periodo juventino, di “svuotare” il centro per creare superiorità sulle corsie.
Se così sarà anche in questo secondo periodo alla Juventus, Locatelli dovrà imparare a occupare il campo diversamente, a stare più dietro innanzitutto per proteggere la difesa. E dovrà anche abituarsi a diverse letture nelle transizioni negative.
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