La prospettiva di vedere Messi e Cristiano Ronaldo giocare nella stessa squadra accende i sogni dei tifosi e non per la prima volta
Tra Messi e Cristiano Ronaldo, Angel Di Maria non ha dubbi. L’argentino è uno dei sedici giocatori che hanno giocato al fianco di entrambi. Il “Fideo” ha avuto tra i compagni di squadra anche Neymar, Mbappé, Rooney, Van Persie, Ibrahimovic, Benzema, Bale. “Ma Leo è unico” ha detto in un’intervista alla tv argentina TyC.
Finora, aveva giocato con Messi solo in nazionale. Ma lo ritroverà anche al PSG. Anche per questo, ha lanciato un messaggio chiaro a Cristiano Ronaldo. “Non dovrebbe darsi pace per il fatto di non essere qui. Tutti i grandi vogliono giocare con i migliori, penso che avrebbe voluto essere in squadra con noi” ha detto.
I due grandi rivali che hanno segnato l’era moderna del calcio, le due icone globali che hanno diviso i tifosi, potrebbero ancora giocare insieme. Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Sì, perché Cristiano Ronaldo e Messi avrebbero davvero potuto giocare nella stessa squadra.
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Cristiano Ronaldo e Messi nella stessa squadra, la super trattativa
La storia del calcio ha vissuto un passaggio di tempo inatteso tra il 2007 e il 2009. E’ a questo intervallo che risale la più straordinaria “sliding door” del calcio moderno. L’ha raccontata il giornalista Guillem Balagué, autore delle biografie dell’argentino e del portoghese.
La storia prende il via a gennaio del 2007. Ramon Calderon, da sei mesi presidente del Real Madrid, viene a sapere che Cristiano Ronaldo ha intenzione di lasciare il Manchester United. Il club si mette subito in contatto con Jorge Mendes, già allora potentissimo agente di CR7.
Cristiano Ronaldo rilascia dichiarazioni sibilline sul suo amore per la Spagna, poi un mese dopo firma il rinnovo del contratto fino al 2012. L’accordo prevede una clausola di rescissione, da 75 milioni di euro, che però deve rimanere top secret.
Intanto Calderon dichiara alla stampa di essere pronto a spendere 120 milioni per acquistare Cristiano Ronaldo, pur sapendo che ne sarebbero bastati poco più della metà. Dopo la finale di Champions League del 2008, che il Manchester United ha vinto contro il Chelsea a Mosca, il quotidiano spagnolo AS rivela: il Real pagherà i 75 milioni previsti dalla clausola per la rescissione di Cristiano Ronaldo.
A questo punto si muove Alex Ferguson, che prima vola in Portogallo per tentare di convincere CR7 a rimanere, poi si mette in contatto con il Barcellona. Vuole convincerli ad acquistare Cristiano Ronaldo. Se proprio deve andare via, che vada dovunque ma non al Real Madrid.
Il 2008 trascorre comunque senza che il portoghese lasci Manchester. Il momento chiave matura all’inizio del 2009. Calderon lascia la presidenza del Real a causa di presunte irregolarità nell’assemblea dei soci di fine 2008. L’interim lo assume Vicente Boluda, e non vuole diventare l’uomo che spende quasi cento milioni per Cristiano Ronaldo.
Ma il CEO José Angel Sanchez lo convince. “Se CR7 va a Barcellona con Messi, resteremo dieci anni senza vincere niente” gli dice. Boluda chiama Florentino Perez, che avrebbe presto assunto la carica, e l’operazione Cristiano Ronaldo riparte. Così, nell’estate del 2009, CR7 veste per la prima volta la camiseta blanca. E ai tifosi resta un po’ il rimpianto per non aver mai visto i due opposti perfetti, Cristiano Ronaldo e Messi, insieme nella squadra più futurista del calcio moderno.