Zlatan Ibrahimovic continua il recupero dall’infortunio al ginocchio: l’ultimo segnale preoccupa il Milan, quando è previsto il suo rientro.
Il Milan sta ancora aspettando il ritorno di Zlatan Ibrahimovic. La preparazione estiva è cominciato da diverse settimane, ma l’attaccante svedese non si è visto. L’assenza negli allenamenti e nelle prime amichevoli dei rossoneri sta iniziando a preoccupare i tifosi.
In effetti il recupero dall’infortunio al ginocchio, secondo le prime previsioni, doveva già essere completato e invece è tutt’ora in corso. Non ci sono buone notizie sulle condizioni fisiche di Ibrahimovic, ancora lontano dal rientro in campo. Come riportato dalla “Gazzetta dello Sport”, c’è stato un rallentamento della tabella di marcia e di conseguenza sono slittati i tempi per tornare a disposizione di Pioli.
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Ibrahimovic, slitta il rientro: scatta l’allarme campionato
L’inizio del campionato si avvicina e il Milan è in apprensione per Ibrahimovic. La distorsione al ginocchio subita contro la Juventus tormenta ancora lo svedese. Ha saltato gli Europei per questo infortunio e ora rischia di perdere la prima giornata della prossima Serie A. E’ questo il cattivo segnale che trapela dagli ambienti rossoneri a poco più di tre settimane dall’esordio contro la Sampdoria.
La squadra di Pioli è attesa lunedì 23 agosto a Marassi per il primo Monday Night della stagione. L’appuntamento difficilmente vedrà protagonista Ibrahimovic, considerando che non ha ancora ripreso a correre. La sua presenza è in fortissimo dubbio, ad oggi ci sono pochissime speranze e addirittura c’è l’ipotesi che possa dare forfait anche col Cagliari.
Dopo la sfida di San Siro del 29 agosto, valida per il secondo turno, ci sarà infatti la pausa nazionali e il classe ’81 potrebbe approfittarne per rimettersi in piena forma. A inizio stagione nessuno vuole rischiare e ci sarà massima prudenza anche perché Giroud ha già dimostrato di poterlo sostituire. Per adesso questa sembra l’ipotesi più probabile ma il fenomeno di Malmoe ci ha abituato a sorprenderci e non è ancora detta l’ultima parola.