Basilea, il campione “fantasma”. La storia di Francesco Gullo, l’uomo che ha spiazzato il club con una storia particolare.
Il Basilea ha vissuto momenti particolarmente intensi nella propria storia, ma un siparietto del genere il club forse non se lo aspettava: correva l’anno 2004 e Francesco Gullo diventava uno dei protagonisti di “Campioni – il sogno”. Il primo reality sul calcio in cui una squadra di calcio, il Cervia, doveva conquistare la promozione di categoria grazie all’aiuto di Ciccio Graziani e il telefoto da casa che permetteva di schierare la formazione ideale per la partita della Domenica. Questo format, condotto da Ilaria D’Amico con Davide Dezan, riscosse molto successo anche grazie alle costanti diatribe fra Graziani e Gullo. Il Basilea cosa c’entra?
Il club svizzero viene menzionato dal difensore che, per essere preso fra i partecipanti del format, afferma che tra le sue esperienze c’è proprio una stagione con la società svizzera. Avrebbe giocato anche una partita di coppa, contro la Juventus, con Del Piero che addirittura si sarebbe complimentato con Gullo. Tutto normale, o quasi. Questa storia, con tanto di racconti particolarmente intriganti, va avanti per un mese e mezzo. Finché “Le Iene”, con la collaborazione della Gialappa’s Band, non decidono di andare a controllare.
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Basilea, campione “fantasma”: la parabola storica di Francesco Gullo
Francesco Gullo non risulta essere stato un tesserato del Basilea, inoltre la partita con la Juventus non lo vede neanche in tribuna e soprattutto Del Piero non sa chi sia questo difensore. Anzi ha imparato a conoscerlo dal reality, altrimenti non ne avrebbe mai sentito parlare. Gullo ha preso in giro tutti. La bugia viene scoperchiata in diretta, con il Presidente del club anche visibilmente adirato: scattano immediatamente i provvedimenti, ma lo spogliatoio – anziché criticarlo – è dalla sua parte. “Gullo ha fregato a tutti”, “Un grande, li ha raggirati per un mese”.
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Siparietti che hanno fatto comodo alla Gialappa’s nello sviluppo del format, con commenti e prese di posizione utili al divertimento e alla goliardia. Ma l’atto in sé resta: un aspirante professionista ha creato la propria storia su misura e gli altri – un po’ per stupore, un po’ per interesse – ci hanno creduto. Di mezzo, naturalmente, due società spiazzate: l’astio iniziale per Gullo è divenuto – con il tempo – perdono e motivo di ilarità. Nonostante tutto, per un momento, Italia e Svizzera sono state legate a doppio filo: lasciapassare per “il fantastico mondo di Ciccio Gullo”. Talvolta la realtà viaggia più forte di ogni immaginazione.
