Terzo posto per gli Stati Uniti, che ancora una volta deve rinunciare all’oro olimpico, una magra consolazione per la squadra di Morgan e Rapinoe che batte l’Australia
Non era facile per gli Stati Uniti rimettere testa al campo dopo la delusione per la brutta sconfitta subita in semifinale dal Canada: ma alla fine le americane sono riuscite a portare a casa il loro obiettivo minimo di queste Olimpiadi, un podio e la medaglia di bronzo.
Vittoria per 4-3 con gli Stati Uniti che riescono a elaborare tutta la gamma possibile di sfumature di una partita iniziata male, poi dominata ma segnata anche da qualche timore di troppo e del tutto inutile nel finale.
Il gol del vantaggio arriva nei primi minuti in modo molto bizzarro: un calcio d’angolo di Rapinoe, interpretato malissimo dalla difesa australiana e dal portiere Teagan che finisce direttamente in rete. Le Matildas si riprendono e trovano subito il pareggio con la propria top scorer Samantha Kerr brava con una secca conclusione in diagonale su un rilancio in profondità.
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Partita molto bella con l’Australia di nuovo pericolosa con un gran colpo di testa di Kerr. Ma è ancora Rapinoe, completamente libera di battere a rete in piena area con un gran tiro al volo, a trovare il raddoppio. Poi a salire in cattedra è finalmente la giocatrice più attesa, Carli Lloyd, molto in ombra contro il Canada, a imporre il suo sigillo. Grandissimo diagonale allo scadere del primo tempo e micidiale contropiede in avvio di ripresa.
Sul 4-1, quando tutto sembra ormai deciso, gli USA commettono l’errore di dare le cose troppo per scontate. Australia che trova subito il secondo gol con Foord e che pur rischiando molto sul contropiede americano, continua ad attaccare fino al termine. Trovando solo da tempo scaduto con Gielnik il gol che avrebbe riaperto la partita.
Finisce 4-3 e con Lloyd, 312 presenze in carriera che con ogni probabilità conclude la sua esperienza in nazionale. Arriva il bronzo, il primo in queste sette edizioni olimpiche femminili dove gli USA sono andate a medaglia sei volte. Per l’Australia il miglior piazzamento di sempre.
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