Lukaku, cessione vicina: l’impatto economico sui conti dell’Inter

L’eventuale cessione di Lukaku da parte dell’Inter sarebbe esclusivamente motivata da ragioni economiche. Vediamo quanto risparmierebbero i nerazzurri

Lukaku, cessione vicina: l'impatto economico sui conti dell'Inter
Lukaku, cessione vicina: l’impatto economico sui conti dell’Inter

L’Inter rischia di perdere un altro pezzo pregiato della rosa che ha conquistato lo scudetto con Antonio Conte. Dopo Achraf Hakimi, la società nerazzurra pare vacillare di fronte all’offerta del Chelsea che mette sul piatto oltre cento milioni per Romelu Lukaku. Due anni fa, per accontentare il tecnico salentino, l’Inter versò 65 milioni più dieci di bonus al Manchester United. Di fatto, al momento il cartellino del belga è arrivato a costare 74 milioni.

L’offerta prevedeva un ingaggio base da 7,5 milioni di euro netti a stagione, che significa un esborso lordo di 11,4 milioni per la società grazie agli sgravi consentiti dal Decreto Crescita, a cui si aggiungono bonus fino a un milione e mezzo a stagione.

In campo, Lukaku ha avuto un impatto decisivo nel campionato dell’Inter. Ha segnato 64 gol in 95 partite, diventando l’uomo copertina dell’ultimo scudetto. Non stupisce, dunque, l’esito di uno studio del KPMG Football Benchmark.

Secondo gli autori, nello scorso campionato, il cartellino di Lukaku rappresentava il 17% del valore della rosa dell’Inter. Solo tre giocatori valevano di più, in percentuale sul costo complessivo della squadra di appartenenza: De Paul all’Udinese, Milinkovic Savic alla Lazio e Belotti al Torino.

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Inter, gli effetti sui conti della possibile cessione di Lukaku

Secondo il sito specializzato Transfermarkt, adesso Lukaku vale oltre cento milioni di euro. L’Inter ne chiede 130 in contanti, per questo ha rifiutato una prima proposta del Chelsea che offriva 105 milioni di euro più il cartellino di Marcos Alonso, valutato altri quindici.

I tifosi non vorrebbero veder partire un simbolo come il belga, soprattutto alla vigilia di una stagione in cui le rivali per lo scudetto si stanno rinforzando. Ma l’innegabile leadership del belga non sembra bastare di fronte ai principi finanziari.

Il cambio di passo del governo cinese ha costretto il gruppo Suning a cambiare strategie. Il progetto di azionariato diffuso Interspac, promosso dall’economista Carlo Cottarelli in cui è coinvolto anche il giornalista Enrico Mentana, non basta da solo.

“Se Zhang non ha soldi, si faccia aiutare” ha detto lo stesso Mentana, che ha invitato i proprietari del club e del gruppo Suning ad aprire a nuovi soci mantenendo però intatto il valore della squadra.

Nel breve periodo, la società nerazzurra ha bisogno di liquidi. La cessione di Lukaku garantirebbe da questo punto di vista un forte alleggerimento dei costi. Considerati gli ammortamenti, l’onere residuo del cartellino di Lukaku è di 39 milioni. Venderlo a 130 vorrebbe dire generare una plusvalenza quasi a tre cifre. In più, l’eventuale partenza del Belga, sommata a quella di Hakimi, comporterebbe un ulteriore alleggerimento dei conti. Perché il club risparmierebbe i 13 milioni annui del suo ammortamento, oltre agli 8,6 di Hakimi. Tra stipendi e ammortamenti, dunque, con queste due cessioni l’Inter risparmia più di 40 milioni a stagione.

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