Antonio Conte alle Olimpiadi. Il tecnico salentino a Tokyo 2020, è tutto vero? La coincidenza parla chiaro. Dal campo ai cerchi olimpici.
Antonio Conte è alle Olimpiadi. No, non è un ripiego dopo l’anno sabbatico forzato dovuto alla rescissione contrattuale dopo appena due anni con l’Inter, è una questione di assonanza: il suo “omonimo” è nel basket spagnolo in qualità di arbitro. Protagonista ai Giochi Olimpici di Tokyo. Lui, in realtà, si chiama Conde.
L’assonanza c’è anche grazie a una celebre imitazione dell’allenatore che enfatizza la tendenza salentina a mescolare le dentali. Consonanza e assonanza si sfiorano per dar vita all’ironia: al resto pensano i meme. In realtà il paragone rimanda al celebre allenatore soltanto per una questione di tempo, ma di Antonio Conte (senza D) famoso ce n’è un altro.
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Antonio Conte alle Olimpiadi, omonimia e riconoscimenti: c’è la conferma
Professione schermitore, nato a Minturno, Medaglia d’Oro ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1900 nella gara di sciabola in qualità di maestro d’armi. Il suo è il secondo riconoscimento nello sport italiano, prima di lui Gian Giorgio Trissino nell’equitazione. Insomma anche questo Conte è considerato un avanguardista: precursore, vincente.
Molto spesso l’omonimia può aprire nuovi cassetti della memoria. Così Conde diventa Conte grazie al potere dei social e la rivalità con Italo Santelli torna attuale. Dalla Spagna all’Italia, intrecci con il presente e passato per riscrivere il futuro. I ricordi possono far diventare ogni storia senza tempo che poi uno sportivo, forse, non cerca altro. Tra il serio e il faceto, l’importante è lasciare un segno: nel cesto, con la spada e con il pallone.
Antonio Conde da Lecce alle olimpiadi pic.twitter.com/NEimq18BSd
— _alessandra.x♐ (@Alessandra_PD10) July 25, 2021