Interspac, il progetto di azionariato popolare dei tifosi dell’Inter, procede spedito e continua a raccogliere importanti consensi. Ne parliamo con il presidente Carlo Cottarelli, noto economista ed editorialista di fede nerazzurra, a margine delle decine di adesioni di tifosi vip interisti già arrivate in queste settimane e dopo le oltre 100mila risposte di appassionati di calcio al questionario proposto da Interspac.
Archiviata l’esaltante stagione targata Antonio Conte, l’Inter riparte da Simone Inzaghi e da un folto gruppo di tifosi vip pronti a seguire e sostenere economicamente il club di Suning grazie a Interspac: il suggestivo progetto di azionariato popolare, promosso dal presidente Carlo Cottarelli. “Non mi aspettavo un successo così grande. Sono stato piacevolmente sorpreso da quante persone hanno risposto“.
“Noi crediamo che l’azionariato popolare sia una cosa che oltre ad essere romanticamente bella, possa anche funzionare dal punto di vista economico – spiega Cottarelli, in ESCLUSIVA ai microfoni di CalcioToday.it – Questo perché i soldi che vengono portati dai tifosi, rimpiazzano capitali a debito e fanno risparmiare il club sulle spese degli interessi. Soldi che potrebbero essere reinvestiti per rinforzare la squadra“.
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Di fronte alle difficoltà della società nerazzurra, qualcuno ha anche pensato che dietro al progetto Interspac ci sia il malcontento da parte del popolo vip interista. “Non c’è mancanza di fiducia nei confronti del club – aggiunge Cottarelli – Anzi, siamo molto grati per quello che Suning ha fatto. È riuscito a riportarci alla vittoria dello scudetto dopo 11 anni e certo non è poco. Sappiamo che la società, come molte altre nel calcio, ha qualche problema finanziario. Si tratta di cercare di rinforzare la propria squadra lavorando insieme a Suning“.
“In questo momento siamo in una fase esplorativa. Non si possono mettere soldi. Abbiamo solo chiesto, attraverso un questionario, la disponibilità ad investire nel club. Se poi arrivasse un accordo con l’Inter, o con qualche altro club che magari è interessato all’iniziativa, si passerebbe alla fase della raccolta dei fondi. Il nuovo stadio? È prematuro prendere una posizione. È ovviamente importantissimo avere uno stadio moderno. Che sia un nuovo San Siro o l’attuale ristrutturato, questa è però una cosa che va ancora affrontata da vicino“.
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