Ieri la decisione della Premier League di vaccinare tutti i giocatori, oggi arrivano novità anche per il campionato italiano.
L’obbligo vaccinale continua a tenere banco. I governi di tutti i Paesi ragionano su cosa fare per contenere, se non addirittura eliminare la pandemia, e cercano le soluzione giusta. I vaccini sono un’arma che tutto il mondo stava aspettando per combattere il COVID, e così anche il calcio è alle prese con la decisione su cosa fare con i giocatori.
La Premier League ieri ha chiuso il caso dichiarando che tutti i calciatori e i membri dello staff che prenderanno parte alle partite del massimo campionato inglese dovranno essere vaccinati. In Italia una decisione ufficiale non è stata presa.
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Le indicazioni della FIGC sull’obbligo dei vaccini in Serie A
Oggi a parlare della questione è stato Gianni Nanni, membro della Commissione Medica della FIGC. Durante una intervista a Radio Punto Nuovo ha prima analizzato il quadro generale: “Ad un mese dall’avvio della Serie A, giudico il quadro epidemiologico abbastanza buono. Gran parte dei componenti dei diversi gruppi squadra sono vaccinati almeno con prima dose. Ci sono pochi casi di membri non ancora vaccinati. L’auspicio è quello di arrivare alle prime gare ufficiali con percentuali di membri sottoposti a doppia dose maggiori. Rispetto allo scorso anno è già un grande passo in avanti”.
Sui vaccini però le carte della Federazione sono ancora molto coperte: “Dinanzi ad una pandemia ci vogliono delle regole precise e bisogna assicurarsi poi che vengano rispettate. Dal punto di vista dell’applicabilità in Italia, non ne sono convinto. Non può esser data l’obbligatorietà per il vaccino. Si possono prendere, però, altre decisione: chi decide di non vaccinarsi, deve poi prendersi le proprie responsabilità e farsi carico delle spese mediche che ne conseguono”.