La cabina di regia sul Covid ha imposto nuove norme da rispettare allo stadio: che cosa dovranno fare i tifosi e a che servirà il green pass.
Si torna a parlare di tifosi allo stadio ed è una gran bella notizia. Lo scorso anno, di questi tempi, si andava a chiudere una stagione calcistica in fretta e furia, con gli impianti vuoti e soprattutto senza vaccini. Ora, invece, la possibilità di fronteggiare la pandemia c’è, la vaccinazione dovrà proseguire ancora per diversi mesi, ma allo stesso tempo si potrà ritornare alla normalità. Il pubblico potrà riempire gli spalti.
Era ormai nell’aria, e quest’oggi la cabina di regia sul Covid ha confermato quanto era già prevedibile: allo stadio si entrerà con il green pass. Una grande novità al quale i tifosi dovranno abituarsi. Questa mossa potrebbe anche accelerare il processo di vaccinazione.
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Green pass allo stadio, come funzionerà
La cabina di regia ha deciso che per entrare nei grandi impianti, proprio come in uno stadio o un’arena, bisognerà avere il green pass. Ad oggi, la certificazione si ottiene in diverse modalità. Innanzitutto serve sottoporsi al vaccino; oppure, è possibile richiedere il documento se si è guariti di recente dal Coronavirus; o ancora, serve fare un tampone molecolare almeno 48 ore prima dell’ingresso.
Sono ancora da definire alcuni termini e soprattutto la proposta della cabina di regia dovrà essere accettata dal Consiglio dei Ministri. Infatti, non è chiaro quanto la scelta di entrare allo stadio con il green pass possa incidere sul numero di spettatori. Nel frattempo, la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali ha condiviso pubblicamente la sua proposta: “Aumentare la capienza al 75% per gli eventi all’aperto“. Un’idea che dovrà essere valutata e che potrebbe portare una grande boccata d’ossigeno alle squadre di Serie A, le quali non vendono biglietti ai tifosi da oltre un anno.