Sarà Italia-Inghilterra la finale di EURO 2020 a Wembley. Gli azzurri hanno una tradizione positiva nello stadio londinese
L’appuntamento con la storia per l’Italia è fissato a Wembley. Gli azzurri sfideranno l’Inghilterra per la settima volta nello stadio simbolo del calcio. La capienza resterà ridotta, come per le semifinali. Nessuna possibilità, dunque, di ampliamento al 100% come è stato invece deciso per il torneo di tennis di Wimbledon in corso sempre a Londra.
La tradizione è positiva per gli azzurri che nei sei precedenti contro i Tre Leoni in questo stadio ha ottenuto due vittorie e tre pareggi.
E’ iniziato tutto il 6 maggio 1959, con un pareggio per 2-2 in amichevole, di fronte a 90mila spettatori. Gli inglesi vanno a segno due volte nel primo tempo con Charlton e Bradley, ma nella ripresa la reazione dell’Italia è veemente. Brighenti e Mariani, coppia d’attacco del Padova di Nereo Rocco, hanno esaltato la superiorità degli azzurri, capaci nel secondo tempo di bucare più volte la fragile difesa inglese. La stampa dell’epoca racconta di almeno sette grandi occasioni per l’Italia dopo l’intervallo.
La prima storica vittoria matura, sempre in amichevole, il 14 novembre 1973, trentanovesimo anniversario di una sconfitta rimasta nella storia per gli azzurri, la cosiddetta battaglia di Highbury. L’Italia che affina la preparazione per il Mondiale del 1974, uno dei più clamorosi fallimenti nella storia della nostra nazionale, non viene accolta certo bene a Londra. Gli inglesi parlano degli azzurri come di una squadra “di camerieri”.
Ma a Londra, nella seconda delle due amichevoli di lusso organizzate per i 75 anni della FIGC dopo il 2-0 sul Brasile a Torino, Fabio Capello si vendica di quei giudizi.
Il riferimento ai “camerieri” è un riferimento al passato in Inghilterra di Giorgio Chinaglia, e scatena l’orgoglio azzurro. Anche gli inglesi si aspettano una prova di personalità dopo la mancata qualificazione ai Mondiali del 1974. L’amichevole con l’Italia sarà anche l’ultima partita in nazionale di Bobby Moore, l’icona che ha alzato la Coppa del Mondo nel 1966. La partita si decide a tre minuti dalla fine. Chinaglia dribbla McFarland e calcia in diagonale, Shilton respinge ma Capello è al posto giusto nel momento giusto.
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Italia-Inghilterra, le ultime sfide a Wembley
Il 16 novembre 1977, nelle qualificazioni per il Mondiale del 1978 in Argentina, un’Italia malinconica perde 2-0. I giornali raccontano di una squadra che tradisce le promesse di Bearzot e torna a votarsi al catenaccio e contropiede. Una tattica meno efficace se si schierano in attacco Graziani e Bettega. Keegan fa impazzire Zaccarelli per i primi venti minuti e segna il gol del vantaggio, Brooking raddoppia in una delle rare situazioni in cui l’Italia si fa trovare troppo sbilanciata in avanti. La sconfitta è comunque indolore ai fini della qualificazione al Mondiale. La sfida di Wembley mette anche in luce il talento da campione di Marco Tardelli.
Dopo uno 0-0 del novembre 1989, l’Italia torna a Wembley solo il 12 febbraio 1997. In quell’occasione, c’è in campo Gareth Southgate, attuale ct della nazionale inglese.
Ventiquattro anni dopo il gol di Fabio Capello, è Gianfranco Zola a regalare agli azzurri la seconda vittoria in una delle cattedrali del calcio mondiale. E’ il successo di Cesare Maldini, ct dell’Italia che a Wembley aveva festeggiato da calciatore la Coppa dei Campioni con il Milan nel 1963. E’ il trionfo del calcio all’italiana, firmato da un gran destro di Zola.
Più recente l’ultimo Inghilterra-Italia a Wembley. Siamo nell’interregno del ct Gigi Di Biagio, tra il fallimento di Ventura e l’inizio dell’era Mancini. E’ il 27 marzo 2018, l’amichevole termina 1-1 con un rigore di Insigne a salvare gli azzurri. E’ la prova generale, il preludio a un’era di grandi successi.