Alla vigilia della finale contro l’Italia, la UEFA ha multato l’Inghilterra per i fatti che si sono verificati in semifinale contro la Danimarca.
L’Inghilterra è arrivata alla finalissima di EURO 2020 tra tante polemiche. La partita contro la Danimarca valida per le semifinali continua a far discutere l’opinione pubblica alla vigilia della finale di Wembley. Il pomeriggio prima della finale è arrivata la decisione ufficiale della UEFA su alcuni fatti contestati della semifinale.
I tifosi della Danimarca, attraverso una petizione su Change.org avevano richiesto di giocare la partita contestando l’episodio del calcio di rigore concesso agli inglesi nei tempi supplementari. La mobilitazione popolare danese non ha portato, naturalmente, all’obbiettivo sperato, ma i guai per la Football Association non mancano dopo la discussa semifinale. Sotto la lente d’ingrandimento della UEFA è finito il comportamento dei tifosi inglesi presenti a Wembley.
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La UEFA ha multato la federazione calcistica inglese con un’ammenda di 30 mila euro dopo la semifinale Inghilterra Danimarca. Il motivo di questa sanzione è la somma di diversi comportamenti scorretti dei tifosi inglesi presenti a Wembley. Il primo fatto contestato dalla UEFA è stato l’utilizzo del laser per disturbare il portiere danese Schmeichel proprio in occasione del calcio di rigore che ha portato al goal vittoria di Harry Kane. A questo gesto si è aggiunto anche un altro grave fatto.
I tifosi inglesi avrebbero fischiato l’inno nazionale della Danimarca prima della partita. Questo atteggiamento non è piaciuto alla UEFA, che ha dunque multato la federazione calcistica inglese. Come se non bastasse, i tifosi inglesi sono stati accusati di aver utilizzato dei fuochi d’artificio all’interno dell’impianto sportivo per festeggiare la qualificazione alla finale.
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Le prime condanne ai comportamenti dei tifosi che erano presenti a Wembley in semifinale, sono arrivate proprio dall’opinione pubblica inglese. L’ex calciatore ed ora opinionista televisivo Gary Lineker ha invitato i tifosi della sua nazionale a non ripetere più i fatti della semifinale, e soprattutto a non fischiare l’inno italiano durante la finale: “è un inno bellissimo e vale la pena ascoltarlo, e fischiare è un atto irrispettoso e senza classe“.
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