Un ex compagno di Cristiano Ronaldo ha svelato che il portoghese è stato spesso preso in giro. Scopri perché CR7 veniva deriso
Se pensiamo a Cristiano Ronaldo, ci viene subito in mente un calciatore straordinario, con una personalità fortissima e in grado di spostare l’attenzione mediatica con grande facilità. CR7 è un brand, una macchina da soldi che cammina, un personaggio ormai entrato di prepotenza nella cultura pop mondiale.
Prima di diventare chi è oggi, però, Cristiano Ronaldo ha dovuto lavorare duramente. Non solo sul campo, dove ha ottenuto risultati straordinari come la vittoria di 5 Palloni d’Oro, altrettante Champions League, ed un Europeo con il Portogallo, ma anche fuori, dove ha forgiato e temprato il suo carattere nel corso degli anni.
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Cristiano Ronaldo deriso, il retroscena dell’ex compagno
Ronaldo, infatti, in passato, è stato più volte deriso. A svelare alcuni retroscena sul fuoriclasse portoghese è Eddie Johnson, ex calciatore delle giovanili del Manchester United. Nel podcast “The Broken Metatarsal”, l’ex attaccante ha raccontato che nel 2003 ebbe modo di conoscere CR7.
Johnson, infatti, si allenava con la prima squadra in quel periodo, prima di essere prestato in Belgio, mentre Ronaldo era appena arrivato. Nel suo racconto si è soffermato proprio sul giorno in cui Cristiano approdò per la prima volta al campo d’allenamento.
Fresco 18enne, l’attaccante di Madeira si presentò a Carrington con una maglietta a collo alto e dei jeans stretti e scoloriti. “Chi è questo ragazzino?”, dissero alcuni veterani dello spogliatoio che lo videro arrivare.
L’allenamento, il rapporto con Ferguson e le liti con Van Nistelrooy
In quella stessa giornata, Cristiano affrontò il primo allenamento, un 5 contro 2, e il portoghese ha subito mostrato le sue doti con un tunnel ad uno dei veterani della squadra, caduto subito dopo a terra a gambe incrociate.
Eddie Johnson ha raccontato che sin da subito capirono le sue potenzialità, ma che non tutti lo apprezzavano. Il rapporto con Ferguson, considerato da Ronaldo come un padre, gli costò diverse prese in giro, e le liti con Van Nistelrooy si susseguivano ogni giorno.
L’attaccante infatti odiava il modo di giocare di Ronaldo, sempre intenzionato a far ammattire il terzino, prima di crossare in area. L’ambientamento in un club come Manchester non deve essere stato affatto semplice per il giovane Cristiano Ronaldo, che in poco tempo, però, ha mostrato a tutti chi fosse, diventando il CR7 che conosciamo oggi.