Il Paris Saint Germain ha ufficializzato l’ingaggio del piccolo Ethan Mbappé, fratello di Kylian. Non è la prima volta che una squadra punti sul legame di parentela di uno dei suoi campioni, ma spesso i risultati sono stati deludenti.
Il Paris Saint Germain ha piazzato la sua scommessa su Ethan Mbappé. Il club parigino ha ingaggiato con un contratto triennale il fratello della stella francese, destinandolo nelle sue giovanili. La scelta del PSG ha spiazzato tutti e per i più maliziosi è stata interpretata come l’ennesima mossa di calciomercato per convincere il fratello Kylian a firmare il tanto atteso rinnovo.
Quello che è successo in Francia non è un evento unico. La storia del calcio ci ha abituati ad incontri familiari all’interno degli stessi ambienti calcistici, ma spesso le aspettative sono state miseramente disattese. Anche in Serie A diverse storie familiari hanno caratterizzati i club negli anni, da Donnarumma a Christian Vieri, passando addirittura da Diego Armando Maradona.
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Tra le storie più clamorose c’è quella di Gianluigi Donnarumma e del fratello Antonio. Il più giovane dei due è riuscito a trascinare il fratello maggiore al Milan nel 2017. Anche in quella situazione in ballo c’era un rinnovo di contratto: Gigio rinnovò con il Milan dopo una telenovela durata un’intera estate, e contemporaneamente i rossoneri acquistarono Antonio Donnarumma proponendogli un contratto da 1 milione di euro a stagione, con il ruolo da terzo portiere. Adesso che il portiere della Nazionale italiana è partito a parametro zero proprio verso il PSG, anche il contratto di Antonio Donnarumma è scaduto, ed il giocatore è attualmente svincolato.
Il Milan aveva già vissuto una situazione simile in tempi non sospetti. Arrivato in rossonero ed affermatosi come uno dei giocatori più talentuosi della sua generazione Ricardo Kakà ebbe la fortuna di condividere la squadra con il fratello Digao. Giocatore dalle caratteristiche completamente diverse da quelle del fratello più noto, Digao fu uno dei difensori del Milan nella stagione 2007/2008, collezionando soltanto un’apparizione. I rossoneri lo girarono in prestito ad altri club, ma la sua carriera non si avvicinò mai minimamente a quella del fratello.
Nel ’96 la Juventus puntò tutto su Christian Vieri. Con Bobo a Torino sbarco anche il fratello più piccolo, pronto per una gloriosa carriera che sarebbe partita proprio dalle giovanili della vecchia signora. Max non riuscì mai ad eguagliare né in fama né in fiuto del goal il fratello Christian, anche se la sua carriera porta con sé una curiosità: mentre Bobo fu uno degli attaccanti della nazionale italiana per molti anni, il fratello Massimiliano riuscì a collezionare 6 presenze con la nazionale australiana, viste le origini di Sidney.
Diego Armando Maradona verrà considerato per sempre tra i giocatori più forti della storia del calcio. L’eredità di un nome importante può facilitare alcune situazioni, ma alzare il livello delle aspettative in altre. È questo il caso della storia di Hugo Maradona, arrivato in Italia con la promessa di essere forte quanto Diego.
La carriera di Hugo non ebbe mai lampi memorabili, soprattutto quando paragonato con il talento naturale del fratello. Nel 1987 il Napoli acquista il fratello di Diego, per poi mandarlo in prestito all’Ascoli dove non lascerà mai il segno. La scarsa dedizione all’allenamento e la poca voglia di sudare la maglia lo hanno condannato ad una carriera piuttosto anonima.
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