La UEFA da anni si schiera contro il razzismo con tante iniziative, ma una decisione di oggi rischia di essere un boomerang sulla responsabilità sociale della Federazione continentale.
“No to Racism” forte e chiaro, in tutti gli stadi, prima di ogni competizione organizzata dalla UEFA. La Federazione internazionale dal 2013 ha deciso di schierarsi apertamente contro ogni genere di discriminazione razziale. Lo fa con messaggi pre gara, iniziative sui territori e ancora colpendo duramente chi sui campi da calcio discrimina altri giocatori per il colore della pelle.
Una battaglia giusta, da fare tutti uniti e con forza. I calciatori sono presi d’esempio da milioni di ragazzi in tutto il mondo e un messaggio chiaro contro il razzismo da parte loro può essere utile per cercare di eliminare questa piaga sociale.
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Il passo falso dell’Uefa sull’arcobaleno LGBTQ
Oggi però la stessa Uefa ha fatto un grosso passo falso verso altri gruppi di persone che vogliono che gli siano garantiti giusti diritti in tutto il mondo. E’la comunità LGBTQ che festeggia proprio a giugno il mese dell’orgoglio. Anche per questo le autorità di Monaco di Baviera avrebbero voluto colorare con l’arcobaleno lo stadio durante la sfida tra Germania e Ungheria. Un gesto dai contorni politici visto che il governo Orban nega molte libertà agli omosessuali ungheresi e lo farà sempre di più grazie ad una legge approvata negli scorsi giorni.
Bufera Social sulla UEFA
La UEFA ha però deciso oggi di bloccare l’iniziativa. Niente arcobaleno quindi e i social si sono infiammati. I primi a protestare contro la decisione della Federazione Europea sono stati i club tedeschi che hanno postato le foto dei propri stadi tutti colorati con l’arcobaleno.
UEFA turned down a request from Munich’s mayor for the city’s stadium to be lit up in rainbow colors for the Euro 2020 match between Germany and Hungary.
German clubs responded.
(via @s04_en, @VfL_Wolfsburg, @HerthaBSC_EN, @fckoeln_en) pic.twitter.com/gt6sbGZCXW
— ESPN (@espn) June 22, 2021
Si sprecano anche i tweet che evidenziano le contraddizioni dell’Uefa, nettamente contro il razzismo, ma poco coraggiosa nello schierarsi al fianco del movimento LGBTQ
Tutti bravi coi Respect, NoToRacism e post sui social in supporto alla comunità LGBT, però poi, quando si deve prendere posizione sul serio con un gesto più forte contro un presidente omofobo, quelli della #UEFA si mostrano per quello che sono: falsi e senza palle. Complimenti. pic.twitter.com/He7meUcDqJ
— Lollosissimo🇮🇹 (@Lollosissimo_01) June 22, 2021
La #UEFA ha vietato all’amministrazione di Monaco di illuminare con i colori arcobaleno lo stadio in occasione della partita Germania – Ungheria, in risposta alle leggi anti-gay di Orban, perché è ‘una scelta politica’.
E questo spiega molto dell’omofobia e del calcio #EURO2020 pic.twitter.com/QV6fJYNL1z— radio_zek (@radio_zek) June 22, 2021
L’Uefa che promuove da anni la campagna Respect è la stessa #Uefa che vieta lo stadio arcobaleno di Monaco? Il Ceferin pensiero: va bene solidarizzare contro ogni forma di discriminazione, purché non si scontentino gli alleati.
— Marco Iaria (@MarcoIaria1) June 22, 2021
Juventus e Barcellona difendono la comunità LGBTQ
Non sono mancate le reazioni illustri alla decisione presa dalla UEFA alla richiesta della Germania. Anche Juventus e Barcellona si sono schierate apertamente dalla parte della comunità LGBTQ, pubblicando un post simile sui propri canali social ufficiali. Non è la prima volta che queste squadre dichiarano pubblicamente di non condividere il comportamento adottato dalla UEFA: i due club lo hanno fatto più volte, soprattutto dopo le polemiche legate alla questione Superlega.
Everyone L❤️VES Football. #DifferencesMakeTheDifference 🌈 pic.twitter.com/zAXEobNkWJ
— JuventusFC (@juventusfcen) June 22, 2021
PRIDE & RESPECT pic.twitter.com/EwTCe2oaGr
— FC Barcelona (@FCBarcelona) June 22, 2021