Un ex compagno di Cristiano Ronaldo, ha rivelato un retroscena incredibile sul passato di CR7. La confessione vi lascerà senza parole
Oggi conosciamo Cristiano Ronaldo come un vincente, un leader assoluto, un calciatore che può incutere soggezione all’interno dello spogliatoio per tutti i successi ottenuti in carriera. Dall’Europeo con il Portogallo, alle 5 Champions League e gli altrettanti Palloni d’Oro, passando per tutti i trofei nazionali e i record frantumati nel corso di 15 anni di carriera.
CR7 non è più solo un calciatore, è un brand vivente. E’ l’atleta più famoso al mondo e il personaggio più seguito su Instagram. Insomma, un vero e proprio fenomeno culturale che va ben al di là del calcio. Per arrivare a questo status, però, Ronaldo ha dovuto lavorare intensamente per arrivare dov’è ora.
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Cristiano Ronaldo, l’incredibile racconto dell’ex compagno
Ci sono stati dei momenti in cui il fuoriclasse portoghese se l’è vista brutta. Erano gli anni in cui il suo talento non era emerso ancora e il marchio CR7 non era ancora nelle idee più lontane. A raccontare di un incredibile retroscena è Mads Timm, ex attaccante danese di poco successo, che ha condiviso per 2 anni lo spogliatoio con Ronaldo.
Nel suo libro “Red Devil”, ha avuto modo di svelare anche un retroscena su uno dei calciatori più forti di sempre, durante i suoi primissimi anni da professionista ad alti livelli. “Quando è arrivato nel club era bullizzato“, ha svelato l’ex calciatore, che subito dopo ha aggiunto: “Il motivo principale erano i suoi capelli. Dopo un po’ iniziò a tenerli legati”.
Non solo l’aspetto estetico, anche in campo veniva spesso attaccato: “Faceva sempre 10-15 doppi passi prima del dribbling e ricordo che Neville e Solskjaer gli urlavano di passarla subito. A lui però non interessava. Tutto riguardava solo se stesso, Cristiano Ronaldo. E con rispetto affrontò subito i senatori, avendo la meglio”.
Il cammino di Cristiano Ronaldo è poi noto a tutti, ma senza quel brusco impatto con il Manchester United, probabilmente non sarebbe mai diventato il giocatore che conosciamo oggi.