Malore Eriksen, utenti in rivolta sui social: le ragioni

Malore Eriksen, la rabbia del Web. Gli utenti non condividono il racconto della vicenda da parte dei media: parte l’hashtag #vergognatevi.

Malore Eriksen rabbia social (Getty Images)
Malore Eriksen rabbia social (Getty Images)

Gli occhi sono puntati sul Parken Stadium di Copenaghen dove si stava giocano Danimarca-Finlandia. Una partita che si trasforma in momento di apprensione e sgomento dopo il malore improvviso di Christian Eriksen: il giocatore dell’Inter si accascia a terra dopo una rimessa laterale e non si riprende. Almeno non subito, diversi i tentativi di massaggio cardiaco.

Poi la barella in campo, i soccorsi immediati e i compagni che fanno da scudo per preservare un momento scioccante e inatteso. Il racconto giornalistico ha reso la vicenda nella sua interezza, metodi differenti di narrazione che hanno alimentato non poche polemiche sui social. Il motivo sarebbe l’ipertrofia mediatica e la morbosità mostrata da alcuni esponenti radiotelevisivi nel restituire al pubblico i momenti dell’intricata vicenda.

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Malore Eriksen, sul Web monta l’indignazione: la protesta social

Utenti in rivolta sul Web dopo malore Eriksen (Getty Images)
Utenti in rivolta sul Web dopo malore Eriksen (Getty Images)

Particolarmente indigesto – secondo il popolo del Web – il criterio secondo cui alcuni avrebbero mostrato le foto della moglie del campione in lacrime nel rettangolo verde in attesa di avere un responso. La UEFA, successivamente, ha tranquillizzato tutti dicendo che Eriksen è fuori pericolo di vita.

A fronte di questa notizia, l’attenzione torna sul presunto atteggiamento fuori luogo da parte di alcuni cronisti che avrebbero preferito indugiare sull’intimità del campione raccontando – sempre secondo gli utenti del Web – momenti che avrebbero dovuto rimanere privati. In molti citano come esempio positivo, in questa bagarre inattesa e a tratti destabilizzante, la squadra della Danimarca.

I compagni a fare da scudo al corpo del giocatore momentaneamente privo di sensi per evitare che l’occhio delle telecamere andasse ad indugiare ulteriormente su qualcosa che è già difficile raccontare. Non si placa l’ira dei follower che, oltre allo spavento e al dolore, mostrano un evidente disappunto sulla sintesi mediatica dell’increscioso accaduto.

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