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Calcio

EURO 2020, Ungheria contro la UEFA: polemica sul gesto antirazzista

La federazione di calcio dell’Ungheria crea la polemica contro FIFA e UEFA. L’argomento della discordia è il gesto antirazzista. 

Ungheria attacca FIFA e UEFA (Getty Images)

L’Europeo è già alle porte, ma c’è ancora tempo per far nascere nuove polemiche. L’ultima arriva dalla federazione di calcio ungherese, che parteciperà alla manifestazione internazionale prendendo parte al Girone F. Sarà un raggruppamento di ferro quello che vedrà impegnata l’Ungheria, visto che dovrà competere con Francia, Germania e Portogallo. A tenere banco nelle ultime ore, però, non sono le questioni calcistiche.

La federazione ungherese, infatti, è passata all’attacco di FIFA e UEFA su questioni sociali e politiche. Il motivo è legato ad un gesto che appartiene alle battaglie delle federazioni alle lotte antirazziste. Sulle tematiche sociali inerenti al razzismo, anche l’Inghilterra ha confermato il suo impegno durante EURO 2020, con un’iniziativa promossa dalla federazione.

LEGGI ANCHE –> Euro 2020, Inghilterra contro il razzismo: la sfida di Southgate ai tifosi

EURO 2020, Ungheria polemica sul gesto antirazzista

Lukaku in ginocchio in Belgio-Grecia (Getty Images)

Sono molte le squadre che negli ultimi mesi hanno mostrato la loro solidarietà sulle tematiche sociali. Il razzismo sarà combattuto in prima linea dall’Inghilterra durante EURO 2020, ed anche le federazioni FIFA e UEFA promuoveranno delle campagne di sensibilizzazione. Una selezione, però, è polemica sulla questione. Si tratta dell’Ungheria che non si inginocchierà in segno di solidarietà nella lotta al razzismo nelle gare di EURO 2020.

La federazione ungherese non ritiene che il campo di gioco sia il luogo giusto per le battaglie sociali, definendole come questioni politiche attraverso un comunicato, in aperta polemica con UEFA e FIFA. L’Ungheria sottolinea come il rispetto degli altri e la lotta all’odio sia una delle sue priorità, ma aggiunge: “i regolamenti non autorizzano la politica sui campi e negli stadi, e questo la MLSZ non solo lo accetta, ma lo sostiene.” La formazione allenata dall’italiano Marco Rossi, dunque non seguirà l’esempio di Inghilterra, Belgio ed altre nazionali.

Redazione Calciotoday

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