Il sindacato dei giornalisti della RAI esprime il disappunto contro la nuova proposta di una Serie A spezzatino: il duro comunicato.
Duro affronto del Sindacato dei giornalisti della RAI contro la proposta di una Serie A spezzatino. Infatti, l’USIGRai ha diffuso sui canali social il proprio comunicato stampa: “Lo spezzatino del campionato è una vittoria arrogante del business sugli appassionati – si legge nella nota – Quando è nata la Superlega tanti si sono riempiti la bocca di “Il calcio è dei tifosi”, e oggi?“.
Infatti, l’idea che sarà discussa in Lega sarà quella di proporre ai tifosi 10 orari diversi per le dieci gare di campionato ad ogni singola giornata. Per questa ragione, i giornalisti della RAI sono molto preoccupati: “Lo spezzatino ammazzerebbe le trasmissioni “Tutto il calcio minuto per minuto“, dopo oltre 60 anni di storia. Si rischia di abbassare il valore di Novantesimo minuto, già in difficoltà tra embarghi assurdi“.
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Non è ancora ufficiale che i prossimi turni di campionato vengano divisi in 10 orari differenti, ma questo permetterà a DAZN di distribuire meglio il carico degli utenti sulla piattaforma e non creare sovraccarico dei server. Inoltre, l’ipotesi non sarebbe nata solo per offrire una qualità maggiore dei servizi, bensì si accoda ai cambiamenti di fruizione del calcio in tv.
La Champions League, per esempio, da qualche tempo ha attuato modifiche agli orari dei partite, sin dal girone. Le gare non vengono trasmesse in diretta televisiva tutte insieme in un solo giorno, ma in due fasce orarie diverse in due giorni diversi (martedì e mercoledì, alle 18.55 e alle 21). Anche per gli ottavi di finale, i match sono stati spacchettati per avere l’attenzione degli spettatori ogni settimana sulle gare live. E’ una pratica oramai assai comune, soprattutto dal momento in cui un campionato, una lega o un torneo dipendono dai diritti televisivi.
E dunque, l’USIGRai non accetta la proposta di una Serie A spezzatino, che danneggerebbe i cittadini “che non possono permettersi un abbonamento pay“. Ma l’attacco del Sindacato RAI va anche contro la stessa azienda: “Stupisce il silenzio della Rai. AD e CdA devono difendere il patrimonio del Servizio Pubblico e della storia del racconto dello sport“
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