Euro 2020 stadi aperti, l’inizio della competizione si avvicina e il virologo Andrea Crisanti invita alla prudenza. Tifosi preoccupati.
A poco più di una settimana dall’inizio di Euro 2020 torna sul tavolo il dibattito riguardante la riapertura degli stadi: tanto è stato fatto in tal senso nel nostro Paese. L’Italia sarà, infatti, la prima compagine a scendere in campo con la Turchia nella gara inaugurale che si terrà all’Olimpico. Ci sarà anche il pubblico, come impongono i regolamenti di partecipazione al torneo: o con gli spalti pieni o niente.
Allora porte aperte, nuovamente, per non perdere la posizione di Paese ospitante nel primo torneo itinerante della storia del calcio. Ovviamente in sicurezza: 25% la capienza consentita e poi la riapertura successiva anche in Serie A. Le prove sono state fatte al Mapei, nel corso della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus. Bene, ma non benissimo: nessun intoppo o contagio, s’intende, ma c’è chi tira ancora il freno a mano. Il Paese è in ripresa dopo le restrizioni Covid, ma c’è chi crede sia ancora troppo presto per parlare di normalità.
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Euro 2020, Crisanti frena su riapertura stadi: tifosi in allarme
Poco spazio alle interpretazioni lasciano le parole di Andrea Crisanti, virologo e ordinario di Microbiologia a Padova, che fa il punto della situazione ai microfoni di TMW: “Il numero di casi e decessi fa sperare che gli stadi siano presto riaperti, ma è presto per stabilire cosa ci attende. Dobbiamo procedere gradualmente – spiega il Professore – senza farci prendere dalla frenesia.
Abbiamo il vantaggio di poter guardare l’Inghilterra: lì, nella lotta al virus, sono due mesi avanti a noi. Occorre tenere la guardia alta per evitare di incappare in brutte sorprese. La priorità è la sicurezza, non gli eventi”, conclude Crisanti. Stadi aperti sì, ma non dev’essere un liberi tutti. In tal caso gli Europei saranno un banco di prova verso quella che sarà una nuova ed entusiasmante normalità. La prudenza non è mai troppa, al contrario del tifo che spesso – questa stagione – è stato al centro di polemiche.
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— UEFA EURO 2020 (@EURO2020) May 30, 2021