Superlega, la Juventus non ci sta: duro attacco alla UEFA

La Juventus risponde all’annuncio della UEFA che ha avviato un procedimento disciplinare per la vicenda della Superlega

Superlega, la Juventus non ci sta: duro attacco alla UEFA
Superlega, la Juventus non ci sta: duro attacco alla UEFA

L’apertura del procedimento disciplinare della UEFA non poteva rimanere inosservato. La confederazione europea sta portando avanti la battaglia legale contro Juventus, Real Madrid e Barcellona, ovvero le tre delle società riunite per fondare la Superlega, che ancora non si sono dissociate dal progetto scissionista.

Le tre società hanno diffuso un comunicato congiunto che suona come l’avvio di una guerra fredda. I tre club, fra i più ricchi e influenti del calcio europeo, si oppongono a quella che definiscono una “insistente coercizione”.

Accusano la UEFA di tenere un “comportamento preoccupante”, che rappresenta ai loro occhi “una palese violazione della decisione delle corti di giustizia, che hanno chiaramente ordinato alla UEFA dall’astenersi da qualsiasi tipo di azione” potenzialmente in gradi di penalizzare i club fondatori prima della conclusione dei procedimenti legali.

Secondo Juventus, Real Madrid e Barcellona, la UEFA sta portando un “attacco diretto alle norme” di legge dell’Unione Europea

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La Juventus difende la Superlega: il comunicato

Andrea Agnelli è uno dei principali promotori e difensori della European Super League, come Florentino Perez del Real Madrid che era stato indicato come presidente della lega.

La Superlega, si legge nel comunicato, aveva lo scopo di “migliorare lo scenario del calcio europeo” e l’interesse dello sport.

I club dicono di voler modernizzare il calcio attraverso un aperto dialogo con le istituzioni e le organizzazioni sovranazionali. Ma la UEFA, scrivono, “pretende che si ritirino i procedimenti legali in corso che mettono in discussione il suo monopolio sul calcio europeo”.

Barcellona, Juventus e Real Madrid non cambiano posizione. “O si riforma il calcio – scrivono -, o si rischia di assistere al suo declino”.

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