Nuovo capitolo nella battaglia fra la UEFA e i club “scissionisti” promotori della Superlega come la Juventus che non ha ancora preso le distanze e rischia grosso
La Juventus non si è ufficialmente dissociata dalla Superlega. Agnelli era stato uno dei più attivi sostenitori del progetto, tanto da essere nominato tra i vicepresidenti, secondo in grado solo a Florentino Perez del Real Madrid.
Sono proprio Juve, Real e Barcellona le uniche tre società, tra i dodici club fondatori, a non aver ancora formalmente rinunciato al coinvolgimento nella manifestazione. Una presa di posizione che potrebbe costare cara ai tre presidenti.
Se da un lato la Superlega è naufragata nel giro di un paio di giorni, dall’altro le conseguenze continuano a farsi sentire. E la contrapposizione di potere con la UEFA continua.
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Superlega, l’annuncio della UEFA: cosa rischia la Juventus
In seguito all’indagine degli “Ethics and Disciplinary Inspectors”, infatti, la UEFA ha annunciato l’apertura di un procedimento disciplinare contro Real Madrid, Barcellona e Juventus.
Essere rimaste di fatto legate alla manifestazione, alternativa alla Champions League e alle coppe europee, potrebbe costituire “una violazione del quadro giuridico”, si legge in una nota della confederazione calcistica europea.
Già in passato il presidente dell’organizzazione, lo sloveno Aleksander Čeferin, ha minacciato di escludere Real Madrid, Barcellona e Juventus dalle coppe europee per uno o due anni.
Il procedimento avviato rischia a questo punto di allungare i tempi della battaglia legale, anche perché le società difficilmente rinunceranno, in caso di sentenza sfavorevole, a ricorrere in appello al TAS di Losanna.