Sergio Aguero, Manchester City-QPR da leggenda: cosa disse a Balotelli

Cosa ha detto Sergio Aguero a Mario Balotelli prima del gol al QPR che ha regalato al Manchester City la sua prima Premier League nel 2012

Sergio Aguero
Sergio Aguero attaccante del Manchester City

Sergio Aguero ha impiegato meno di mezz’ora a farsi benvolere dai tifosi del Manchester City. Ha esordito contro lo Swansea nel 2011, è entrato negli ultimi 31 minuti e ha segnato una doppietta. Ha iniziato un viaggio destinato a terminare, almeno per quanto riguarda la Premier League, all’Etihad contro l’Everton di Carlo Ancelotti.

Ha segnato 260 gol, ha battuto il record all-time nella storia del club di Eric Brook. Ha vinto cinque volte la Premier League, sei Coppe di Lega e una FA Cup. potrebbe anche aggiungere una Champions League nella finale del 29 maggio contro il Chelsea.

Quando è in forma, Aguero è come Romario” ha detto Pep Guardiola, “in cinque metri è un leone nella giungla, può uccidere gli avversari in pochi passi. E’ una leggenda“.

Quarto nella lista dei migliori marcatori di sempre in Premier League dietro Alan Shearer, Wayne Rooney e Andy Cole, ha realizzato la rete più iconica della storia recente del Manchester City. Il gol del 3-2 in pieno recupero contro il QPR per il primo titolo in campionato dei Citizens.

Leggi anche – Sergio Aguero e Leo Messi, l’amicizia nata da una tragedia: la storia

Sergio Aguero, gol da leggenda: il retroscena con Balotelli

Sergio aguero, l'esultanza per il gol del 3-2 in Manchester City-QPR del 2012
Manchester City-QPR 2012, il gol di Aguero su assist di Balotelli

Il gol al QPR è ormai entrato nella storia. Il Manchester City ha bisogno di vincere all’ultima giornata, gioca in casa contro la squadra che ha il peggior rendimento esterno in stagione in Premier League. Ma al 90′ il City è sotto 2-1.

Dzeko pareggia, poi entra in scena la coppia Balotelli-Aguero. L’attaccante azzurro, che avrebbe fatto impazzire la Germania con la doppietta e la relativa storica esultanza statuaria all’Europeo, serve all’argentino quello che resterà l’unico e più importante assist del suo campionato.

Balotelli è entrato a un quarto d’ora dalla fine, sicuro che il Manchester City ce l’avrebbe fatta a rimontare.

Il Kun controlla il pallone in area, sul destro. Poi i ricordi sfumano dentro una gioia confusa e incontenibile: 3-2, il Manchester City vince la Premier League.

“Prima dell’azione, ho detto a Mario di starmi vicino. Volevo fare un uno-due con lui” racconterà Aguero anni dopo. “Non so se ha davvero capito, so solo che gli ho dato palla e lui me l’ha restituita anche se stava cadendo”. Il resto è storia.

“Non ho capito subito chi avesse segnato” ha raccontato al Guardian Onuoha, allora difensore del QPR. “Ma quando rivedi l’azione capisci che c’è una sola persona capace di concludere in quel modo. Poteva farlo solo Aguero. Ha fatto un tocco in più per mandare a terra un difensore, ha trovato mezzo metro di spazio dove quel mezzo metro non ci dovrebbe essere, e ha messo la palla in porta come se fosse una cosa facile, da tutti i giorni. C’è tutto Aguero in quell’azione”.

Gestione cookie