I due anni abbondanti di Carlo Ancelotti alla Juventus sono stati segnati da due secondi posti e dalla cessione di Henry. Potrebbe tornare nella prossima stagione
Carlo Ancelotti ha guidato per due stagioni e mezza la Juventus. Non è stato un periodo felice per il tecnico emiliano, che ha ottenuto due secondi posti nelle due stagioni complete alla guida dei bianconeri. La Juventus ha subito la rimonta della Lazio nel 2000 ed è finita dietro la Roma nel 2001.
Ancelotti è arrivato al posto di Marcello Lippi nel febbraio del 1999 dopo aver guidato il Parma. Il feeling con la tifoseria però appare subito problematico.
Il viareggino, forte della conquista della Champions League del 1996, ha vissuto una delle stagioni di maggior successo del club. E’ una figura simbolo, che ha portato la Juve sul tetto dell’Italia e del Mondo.
Il giovane Ancelotti, che dovrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo, non viene certo accolto in maniera calorosa. Il suo passato da calciatore di successo non gli basta. Anche i risultati non pagano. Nonostante 144 punti nelle sue due stagioni complete, non vince nulla.
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Anzi, il suo periodo bianconero è legato a una delle poche, ma clamorose, “cantonate” della sua carriera. Si tratta, ovviamente, di Thierry Henry che schiera da esterno sinistro nel 3-5-2. Gli chiede di diventare difensore aggiunto in fase di copertura e terza punta quando la squadra attacca.
Henry è titolare praticamente sempre, ma confessa di non capire del tutto il suo ruolo. Ancelotti non vorrebbe cederlo, ma entra in conflitto con la società, pronta a cederlo all’Udinese in cambio del centravanti brasiliano Marcio Amoroso.
A Torino, comunque, Henry sta bene. Anche il rapporto con i compagni è buono. Ma in quel ruolo così strano non si diverte. Va all’Arsenal e fa la storia dei Gunners.
Anni dopo Ancelotti ammetterà di aver completamente sbagliato valutazione. “Lo consideravo un giocatore di fascia, non avevo capito che era un formidabile centravanti” dirà.
Anche la dirigenza bianconera, in un certo senso, ammetterà di aver sbagliato con Ancelotti e nel 2001 richiamerà Marcello Lippi.
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Nel suo libro autobiografico “Preferisco la Coppa: vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse”, Ancelotti racconta il periodo alla Juventus con parole che trasudano amarezza.
Svela che i tifosi lo consideravano “un maiale che non poteva allenare“. La città è lontana dal suo modo di essere, la Juventus poi è sempre stata la sua rivale da giocatore prima e da allenatore poi.
“Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l’ingranaggio di una grande azienda” ha scritto Ancelotti. Eppure, il suo nome oggi è tornato in auge per un possibile, clamoroso, ritorno sulla panchina della Juventus nella prossima stagione. Chissà, vent’anni dopo il rapporto con i tifosi e l’ambiente bianconero potrebbe anche cambiare.
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