ESCLUSIVA CT, Alfonso De Nicola su Gattuso e ADL: “Vi svelo qual è il problema”

Napoli De Nicola, un pezzo di storia dell’era De Laurentiis a cui tutti i tifosi partenopei rimarranno sempre legati. Un’intervista sul momento degli azzurri con l’ex responsabile dello staff medico dei partenopei.

Napoli De Nicola
Napoli De Nicola, ex responsabile staff medico degli azzurri

Raccontare con passione e amore per il Napoli il lavoro svolto per anni e l’annata degli azzurri, non sarebbe semplice per nessuno meno che per uno, Alfonso De Nicola, ex responsabile dello staff medico dei partenopei. Pensieri, idee, speranze, professionalità, trasudano dalle sue parole. Un fiume in piena che fa comprende appieno quanto ancora sia legato al suo vecchio club e quanto, ancora oggi, segua le vicende della squadra di Gattuso.

A settantadue ore dalla sfida del ‘Franchi’ contro la Fiorentina, ci si domanda se basterà conquistare un posto in Champions League per dimenticare l’andamento incostante che ha caratterizzato tutta la stagione del Napoli. Ai microfoni di CalcioToday.it, il dottor De Nicola ha provato a spiegare cosa secondo lui abbia contraddistinto l’annata degli azzurri: “Se ci si lamenta degli infortuni, vuol dire che si pensa di non avere una rosa adeguata. Credo però il problema sia stato nel continuo scarica barili fatto da tutti per salvare la propria immagine. Questo è stato un errore perché, quando si lavora per un gruppo e per una società, viene prima di tutto il bene ed il successo loro e non quello del singolo elemento”.

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Napoli De Nicola: retroscena Gattuso-ADL

Napoli De Nicola
Aurelio De Laurentiis (Getty Images)

Una presunta mancanza di unità d’intenti, che avrebbe portato il Napoli ad affrontare nel modo peggiore possibile i momenti negativi della stagione. Un problema che avrebbe potuto portare solo alla conquista di un posto in Europa League se le dirette concorrenti del Napoli non avessero rallentato. “È mancata la continuità nei risultati. Non è pensabile – asserisce De Nicolafare due mesi al massimo e due mesi dove si perde anche in casa con lo Spezia. Secondo me Gattuso, che è un ottimo professionista ed è molto bravo come allenatore, si sarebbe dovuto affiancare ad uno staff di maggiore qualità ed esperienza”.

Le eccessive critiche ricevute da Gattuso in questa stagione avrebbero inasprito i rapporti tra tecnico e società al punto tale da giungere all’idea di dirsi addio a fine stagione. Su questo argomento, De Nicola ha detto: “Non capisco perché quando si deve mandare via una persona succedono tutte queste cose. Fermo restando che De Laurentiis resterà sempre un grande presidente a cui si deve essere grati per averci portato dalla Serie C alla Champions League. Aurelio è una persona onesta, seria, trasparente ma penso che un suo limite sia quello di ascoltare sempre le chiacchiere della gente. Lui si è fidato di persone che gli consigliano di far fuori un medico o un allenatore e etc. Che cosa può farci il presidente? Nulla, perché giustamente deve pure fidarsi. Detto ciò, ripeto, si deve essere soddisfatti del lavoro fatto finora. Ora però serve darsi una sveglia e provare a vincere il campionato per i tifosi”.

Capitolo infortuni

A prescindere dai risultati ottenuti nelle ultime due stagioni dagli azzurri, ciò che ha destato molte perplessità è stato l’elevato numero di giocatori infortunati. Un elemento, che ha condizionato particolarmente questa stagione. Su tale argomento, l’ex responsabile dello staff medico del Napoli ha una sua opinione a riguardo: “Noi non abbiamo fatto la stessa preparazione per gli stessi giocatori. Venivano divisi in gruppi e questo comportava un serio lavoro da parte di tutti. L’obiettivo principale era la prevenzione e mettere al primo posto la squadra. Credo che gli infortuni siano dipesi dal carico di lavoro sbagliato: o è molto o è poco. Allora, la collaborazione tra i due staff deve essere enorme, diretta. Io, per esempio, andavo due ore prima dell’allenamento, andavo dell’allenatore per informarlo di chi si dovesse allenarsi e chi no. Allora io dico che, questo lavoro deve esistere e l’uno si deve fidare dell’altro. Se vuoi fare bene il tuo lavoro e vuoi vincere, devi fare così. Se un giocatore deve potenziare poco gli adduttori, non può fare lo stesso lavoro di colui che invece li deve potenziare. Bisogna differenziarlo. Nel Napoli credo probabilmente che l’errore sia stata nell’organizzazione iniziale”.

Ghoulam e Mertens

A destare enormi perplessità, negli ultimi due anni, è stata anche la gestione dei calciatori infortunati e del loro ritorno in campo. Ghoulam, Mertens, Osimhen: tre giocatori affidati principalmente a cure esterne al club, cosa che in passato non accadeva. “Quando ero al Napoli, i miei collaboratori seguivano individualmente i calciatori. Ad esempio, Giovanni D’Avino seguì Pepe Reina in occasione di un suo problema fisico e così fu fatto per Mertens e Ghoulam. Quest’ ultimo, così come quando è toccato a Mertens per la caviglia, sono stati affidati principalmente alle cure di medici stranieri. Peccato che la riabilitazione vera si faccia in Italia”.

Sarri e il futuro

A prescindere da come terminerà la stagione, si continuano a vagliare le varie ipotesi su chi sarà il prossimo allenatore del Napoli e come sarà affrontata la sessione estiva di calciomercato. Tra i vari nomi fatti, c’è anche quello di Maurizio Sarri, tecnico a cui De Nicola sembra esser molto legato. “Maurizio è una persona eccezionale, socievole, un grande lavoratore e che sa ascoltare e dialogare. Abbiamo lavorato molto bene insieme e non mi dispiacerebbe ritornare a lavorare insieme a lui. Il mio futuro? Sono pronto ad andare ovunque. Il Napoli? Per ora non mi ha chiamato e non so se lo farà.

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