La Procura di Bologna ha aperto un’indagine sul presidente del Verona Maurizio Setti con l’ipotesi di appropriazione indebita e autoriciclaggio
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Una nuova inchiesta scuote il mondo del calcio di Serie A. La procura della Repubblica di Bologna ha ufficializzato l’apertura di una indagine sul presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti.
Setti, presidente del Verona indagato
L’indagine nasce da un’operazione con la quale Maurizio Setti avrebbe acquistato il Mantova, altra società che controlla pur senza avere alcuna carica ufficiale, salvandola di fatto dal fallimento. Secondo le accuse della procura Setti avrebbe distratto 6.5 milioni di euro dal bilancio del Verona per acquisire il controllo del Mantova. Di qui il sequestro di questa stessa somma disposta dalla procura ed eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza.
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Le accuse
Le accuse nei confronti di Maurizio Setti sono di appropriazione indebita e autoriciclaggio. L’indagine parte dal presupposto che la somma stornata da Setti dalle casse dell’Hellas Verona sarebbe stata prelevata in modo illecito. Secondo gli investigatori sarebbe anche stata accertata un’operazione di ‘maquillage contabile’ con cui l’imprenditore modenese avrebbe cercato di nascondere l’origine delle somme di cui si era appropriato.
Non è la prima volta che Setti finisce al centro di vicende di cronaca: nel 2017 la Federcalcio aprì una inchiesta per verificare lo status della proprietà dell’Hellas che faceva capo alla HV7, la società con cui l’imprenditore modenese controlla il club scaligero. Altre indagini avevano riguardato il passaggio di Iturbe dal Verona alla Roma.
Secondo il comunicato della Guardia di Finanza il presidente dell’Hellas sarebbe al centro di “flussi finanziari e operazioni societarie stratificatesi nel tempo, dai quali è emerso che la partecipazione detenuta dalle due società nella Hellas Verona era stata oggetto, negli anni, di vorticose operazioni di cessione infragruppo e rivalutazioni (anche grazie al coinvolgimento di società estere) che ne avevano strumentalmente e ingiustificatamente incrementato il valore”.