Gianni Infantino apre al dialogo ed esclude sanzioni ai club fondatori della Superlega: non manca la stoccata a Ceferin.
La Superlega è stata accantonata dopo le proteste di tifosi, club e addetti ai lavori. Un progetto che non è piaciuto a chi ama il pallone e chi vive e respira calcio dalla mattina alla sera. Un’idea totalmente bocciata dalla FIFA e di conseguenza dall’UEFA, le quali sarebbero rimaste spiazzate dal torneo fondato da una piccola élite calcistica. Tra gli esponenti che hanno condannato la Superlega, c’è ovviamente il numero uno dei numeri uno: Gianni Infantino.
Il presidente del massimo organo calcistico mondiale ha affermato quest’oggi che i club fondatori del progetto non saranno sanzionati e ha anche dato una motivazione. Inoltre, Infantino ha richiamato – per così dire – Ceferin (il numero uno del calcio europeo).
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Il presidente della FIFA ha rilasciato un’intervista all’Equipe, nella quale ha comunicato che i club fondatori del nuovo torneo non riceveranno multe: “Le sanzioni potrebbero avere gravi conseguenze. Colpire le società, significherebbe punire anche calciatori, staff e tifosi, che non c’entrerebbero assolutamente nulla – poi Gianni Infantino ribadisce – La Superlega è un progetto basato sulla rottura dei rapporti con le istituzioni. Non si doveva arrivare a questo punto“.
Dunque, nessuna multa per Inter, Juve, Milan e le società “amiche”. Secondo il numero uno della FIFA bisognerà cercare il dialogo. Tuttavia, bisogna ricordare che qualche giorno fa, sono spuntate rivelazioni importanti da un rappresentante egiziano dell’organo calcistico mondiale. Infatti, sembrerebbe che la FIFA stia a lavoro per creare una lega mondiale, con 3-4 club africani pronti a sfidare le migliori al mondo. Insomma, potrebbe trattarsi di una Super League allargata al continente africano.
Ma questo non sarebbe l’unico motivo che escluderebbe penalizzazioni ai dodici club fondatori della competizione “per ricchi”. C’è bisogno di collaborazione per risolvere i problemi. Infatti, Gianni Infantino ha chiesto l’apertura al dialogo anche da parte del presidente UEFA: “Un leader deve chiedersi perché si è arrivati a questo. Deve partire da questa domanda e costruire un futuro ascoltando e parlando con tutti, anche con i tifosi“. Una stoccata per Ceferin, colpevole di aver alzato troppo la voce con alcuni presidenti, tra cui Allegri e Perez.
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