Manchester United Liverpool invasione, i tifosi della squadra di casa hanno invaso Old Trafford prima del fischio d’inizio del match
Ufficialmente rinviato il big match di Premier League tra Manchester United e Liverpool. Alcuni tifosi della squadra di casa hanno invaso l’Old Trafford e la partita potrebbe subire, quindi, uno slittamento d’orario.
Il motivo dell’invasione? Ennesima protesta contro i proprietari del club, la famiglia Glazer. Un rapporto, quello tra i tifosi e al dirigenza, ormai ai minimi storici. Già qualche settimana fa c’era stata una protesta analoga, che però non sfociò in un comportamento così impattante.
L’annuncio del rinvio è arrivato oltre un’ora dopo l’ora prevista per il fischio d’inizio, fissato alle 16.30 ora di Londra. Dopo un consulto con la Polizia, la Premier League, il Trafford Council e i club, la partita è stata rinviata per ragioni “di sicurezza anche sanitaria dopo le proteste dei tifosi” si legge in un comunicato del Manchester United.
“Ci saranno colloqui con la Premier League per la data del recupero – prosegue la nota -. I nostri tifosi hanno a cuore il Manchester United e crediamo che abbiano tutto il diritto di protestare in maniera pacifica. Ma ci dispiace per i danni al team e per le azioni che hanno messo in pericolo altri tifosi, il nostro staff e la polizia”.
Leggi anche->Superlega, Manchester United nella bufera: l’accusa del Governo inglese
Secondo quanto riportato in Inghilterra, i tanti tifosi sono riusciti a raggirare il sistema di protezione delle forze dell’ordine e sono riusciti ad entrare all’interno dell’Old Trafford per manifestare tutto il loro dissenso verso la proprietà.
Dunque, non sono bastate le scuse della dirigenza in relazione al capitolo Superlega. I tifosi dei Red Devils non hanno perdonato la questione e mandano un messaggio chiaro: “Noi ci siamo e senza di noi il calcio non è niente”.
Secondo quanto riferiscono fonti inglesi, migliaia di tifosi hanno marciato intorno alle 14 ora locale verso il Munich Tunnel dell’Old Trafford. Invano gli steward hanno tentato di contenerli. Un folto gruppo è penetrato anche sul terreno di gioco.
“La protesta è andata meglio di quanto avessimo previsto” ha detto uno dei tifosi presenti alla Press Association. I Glazer, ha detto un altro giovane sostenitore dei Red Devils, “devono vendere e restituire la squadra ai tifosi”
Il calcio d’inizio è stato rimandato, riferisce Sky Sports. L’arbitro Oliver è all’Old Trafford, i giocatori no, sarebbero ancora in hotel.
“Tutti i tifosi dovrebbero unirsi dietro quello che hanno fatto i tifosi del Manchester United – ha detto a Sky Sports l’ex terzino dei Red Devils, Gary Neville -. Quello che è successo due settimane fa è un pericolo per tutto il calcio inglese”.
Leggi anche – Manchester United, duro attacco da una leggenda: “Proprietà avida, risultati ridicoli”
Vanno avanti le operazioni di pulizia all’Old Trafford. La Greater Manchester Police ha allontanato tutti i tifosi dall’impianto, ma restavano le tracce delle bottiglie e dei rifiuti lasciati dentro e fuori dallo stadio.
Gli steward e la polizia controlleranno che effettivamente non ci siano altri sostenitori rimasti nei dintorni dell’Old Trafford per evitare eventuali problemi nel corso della serata. “Ci saranno domande sulla sicurezza nello stadio” ammette il giornalista di Sky Sports che sta seguendo la vicenda.
I giocatori non hanno ancora lasciato l’albergo a un’ora dal momento fissato per il fischio d’inizio. La partita potrebbe anche essere spostata magari a domani.
Nel 2023, la serie A è stata definita dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica…
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport sta cambiando profondamente i metodi di scouting e…
I sorteggi per l'Europa League e la Conference League hanno completato il quadro delle sfide…
Il sorteggio della Champions League 2024/25, tenutosi oggi a Nyon, ha segnato un cambiamento significativo…
Antonio Candreva, l’ultimo baluardo della Salernitana è pronto a dire addio al club campano. Un…
Paulo Dybala ribadisce il proprio no all’Arabia, tra decisioni familiari e sogni di Nazionale. È…