Il dg dell’Inter Beppe Marotta commenta a Sky la conquista dello scudetto elogiando Antonio Conte e i valori che ha trasmesso alla squadra
Beppe Marotta si mostra disteso a Sky, in collegamento dalla sede dell’Inter, dopo la conquista del 19mo scudetto dell’Inter. “Potenzialmente possiamo finire il campionato a 94 punti. Vuol dire che abbiamo vinto il titolo per merito nostro, più che per demeriti dei nostri inseguitori” ha detto.
Lo scudetto, dice, è il risultato dei valori del tecnico Antonio Conte assorbiti dalla squadra. Il tecnico, dice, è un valore aggiunto nelle squadre. “Ho sempre avuto una mia filosofia: meglio prendere un giocatore in meno e un allenatore bravo che un giocatore in più e un tecnico scarso” ha detto Marotta. “Non dimentichiamoci che noi avevamo un ottimo allenatore, ancora tesserato con noi, come Luciano Spalletti, che è ancora tesserato con noi”.
Con un tecnico come Conte, ammette, “abbiamo risolto il problema dell’allenatore per i prossimi anni perché ci dà ampie garanzie”. Il sogno, prosegue Marotta, è conquistare lo scudetto anche l’anno prossimo. Vorrebbe dire mettere la seconda stella sulle maglie.
Ma non è facile, sottolinea, per la “contrazione dei ricavi che si sente di più nei club di prima fascia. Ma di questo parleremo più avanti. Ci sarà tempo per ragionare del futuro“.
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Marotta ha difeso anche le passate esternazioni forti dell’allenatore dell’Inter, anche contro la società. “Tutti avevamo lo stesso obiettivo, vincere ed essere felici. Lo faceva per stimolare tutti. Preferisco comunque lavorare con persone che dicono le cose chiaramente in faccia” ha detto il direttore generale nerazzurro.
Vincere lo scudetto interrompendo il dominio della Juventus ha certamente un gusto speciale. Anche se non ha voluto insistere in alcun modo su sentimenti di rivalsa. “Noi facciamo il nostro percorso, in questo momento abbiamo colmato il gap con la Juventus. Ma non so cosa succederà l’anno prossimo. Ci sono tante squadre di livello e con voglia di vincere. Penso che l’Atalanta partirà fra le favorite, perché Gasperini ha la possibilità di consolidare questo suo modo di fare calcio” ha detto.
Ha glissato un po’, infine, alla richiesta di raccontare più in dettaglio che l’hanno portato ad andar via dai bianconeri. “C’è stata una separazione consensuale. Non ero d’accordo con alcune situazioni – ha detto -. Credo sia un fatto fisiologico, è giusto che la proprietà tracci la sua strada. Il giorno dopo l’annuncio dell’addio alla Juventus, mi è arrivato il messaggio di Zhang ed è iniziato un nuovo capitolo”.
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