Dopo la semifinale di andata di Champions League PSG-Manchester City, Pep Guardiola ha raccontato la sua visione del calcio a Sky, concludendo l’intervista con un riferimento a Francesco De Gregori
Dopo la vittoria contro il PSG, il Manchester City ha la grande occasione di giocare il ritorno con un significativo vantaggio statistico e competitivo. La squadra però per 70 minuti è apparsa più bloccata, lontana dalla sua versione più brillante.
L’ha ammesso anche Pep Guardiola nell’intervista a Sky Sport in cui ha sottolineato anche come gli manchino l’Italia e la pasta.
“Nella prima partita di un girone, o nella gara d’andata di una doppia sfida a eliminazione diretta, non giochi libero. E se non hai la libertà in campo, non sei te stesso” ha detto il tecnico catalano. “Dopo il gol non eravamo abbastanza cattivi. Poi abbiamo fatto un pressing più aggressivo”.
E questo ha permesso di recuperare il pallone con più anticipo e più avanti, anche dell’espulsione di Gueye.
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Pep Guardiola: “La storia siamo noi, come dice De Gregori”
1 – Paris Saint-Germain attempted just one shot in the second half against Manchester City, the fewest they’ve had in a single half in a UEFA Champions League match since April 2016, also against Man City (one in the first half). Lacklustre. #UCL
— OptaJoe (@OptaJoe) April 28, 2021
Al ritorno, ha detto, “dovremo vedere se saremo la squadra del primo o del secondo tempo. Se saremo quella della ripresa, allora andremo in finale”.
Dal punto di vista tattico, ha ammesso che “non si può giocare troppo aperti contro Neymar e Mbappé, perché se vengono dentro, anche con Verratti e Paredes, ti fanno male”.
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Ma queste partite, ha detto, le prepara pensando più alla sua squadra che agli avversari. “Parlo molto di noi, di quello che sappiamo fare, di quello che siamo, noi siamo noi. Sembro De Gregori, che canta La storia siamo noi” ha chiosato il catalano, con l’Italia ancora nel cuore.