Simy continua a segnare in Serie A: la sua doppietta nel match tra Parma e Crotone vale un grande primato personale, superato l’ex Inter.
Il Crotone ha vinto 4-3 contro il Parma anche nel segno di Simy, autore di una doppietta. Con i due gol segnati al Tardini, diventano 19 le reti totali in un campionato incredibile a livello realizzativo. Nonostante l’ultimo posto della squadra, l’attaccante di Cosmi è dietro soltanto a Cristiano Ronaldo (25) e Lukaku (21) nella classifica marcatori. Un grande traguardo che diventa ancora più prestigioso se ci aggiungiamo altri primati personali.
Per esempio oggi Simy è diventato il miglior marcatore nigeriano nella storia della Serie A, superando Obafemi Martins. Il bomber del Crotone ha toccato quota 29 centri nel massimo campionato italiano, eguagliando e scavalcando l’ex Inter in una sola partita. Un dato riportato dall’azienda di statistiche Opta dopo il suo primo gol e aggiornato pochi minuti dopo la sua doppietta segnata su rigore.
28 – Simy (28 reti) ha eguagliato Obafemi Martins come miglior marcatore nigeriano nella storia della Serie A. Ruggito.#SerieATIM #ParmaCrotone pic.twitter.com/aHVahKICzE
— OptaPaolo (@OptaPaolo) April 24, 2021
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Parma Crotone Simy: nuovo record, Martins sorpassato
Il Crotone non raggiungerà la salvezza ma tra i colpevoli è sicuramente escluso Simy. A cinque giornate dalla fine del campionato, il centravanti nigeriano è arrivato a un gol dalle 20 marcature. Un risultato pazzesco e allo stesso tempo un paradosso considerando l’ultima posizione della squadra calabrese, ormai condannata alla retrocessione. Tra l’altro la maggior parte delle sue reti sono arrivate proprio nel momento cruciale della stagione (12 nelle ultime nove gare), ma non sono comunque bastate per la salvezza.
Lo stesso attaccante, intervistato al termine della partita da “Sky Sport”, ha confermato di vivere sentimenti contrapposti: “E’ una bella cosa raggiungere traguardi di questo genere in Serie A, un campionato molto difficile. Sono contento personalmente, ma non al massimo perché l’importante è sempre la squadra”.