Duro intervento di Massimo Ferrero contro la Superlega e le grandi squadre italiane che avevano aderito al progetto. “Il calcio non è solo una questione di soldi e politica” ha detto
“Stiamo andando fuori strada” ha detto Massimo Ferrero a Zona Bianca su Rete4, esternando ancora una volta la sua contrarietà rispetto alla Super League.
Il presidente della Sampdoria ha attaccato l’idea della Superlega chiusa, e le tre squadre italiane che avevano aderito al progetto, poi naufragato quando i sei club inglesi coinvolti si sono tirati indietro di fronte alle proteste dei tifosi.
Ferrero ha rivendicato di essere un presidente che ha pagato regolarmente gli stipendi, ha attaccato pesantemente il progetto di lega chiusa che avrebbe “ucciso” la Serie A. Ha chiesto con decisione una formulazione più equa dei criteri con cui vengono distribuiti i proventi dei diritti televisivi del campionato.
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Superlega, Ferrero a muso duro: “Il calcio non è solo soldi e politica”
“Quello che dico io è semplice. Voi parlate di Superlega – ha detto Ferrero discutendo con gli altri ospiti in studio -. Ma se queste squadre di Serie A se ne andavano dal campionato, il Perugia, il Crotone, la Sampdoria, il Genoa, i soldi per i diritti tv non li prendono più. campionati nazionali che fine fanno?”.
Un tema centrale per la Serie A, visto il dibattito in Lega sull’ingresso dei fondi privati e la lunga trattativa che ha portato all’assegnazione dei diritti per il prossimo triennio a DAZN.
“Il progetto uccideva i campionati nazionali. E’ un progetto di soldi: e il calcio non è solo soldi e politica” ha detto Ferrero.
Il presidente della Sampdoria ha anche formulato un invito per provare a cambiare le cose. “Noi già abbiamo difficoltà a prendere un giocatore per fare la Champions. Perché i soldi non vengono distribuiti in maniera più equa in Serie A nonostante la legge Melandri?”