Sono rimaste solo cinque squadre nella Superlega, via tutti i club inglesi e l’Inter che ha rilasciato un comunicato ufficiale dove conferma la propria uscita dalla competizione
In nemmeno due giorni la Superlega si è ristretta: via tutte le inglesi, delle dodici squadre firmatarie ne restano solo quattro, ma il Milan potrebbe annunciare il ritiro definitivo rispetto al progetto. In mezza giornata è cambiato tutto.
Alle 23.30 quando la Superlega si riunisce con un collegamento virtuale le sei inglesi se ne sono già andate. Gli organizzatori del torneo prendono atto, ma incassano un altro ritiro eccellente, quello dell’Inter.
“Non siamo più interessati”: il virgolettato, attribuito a ‘fonti nerazzurre’ viene battuto dall’Agenzia Ansa e segue di una mezz’oretta minuto un tweet del giornalista americano Tariq Panja, l’editorialista del New York Times che per primo aveva scritto la notizia della creazione della Superlega, domenica mattina. Il Partidazo de COPE in Spagna ha poi riportato le parole dell’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta: “Molto probabilmente usciremo”.
A metà mattinata, l’Inter ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito, in cui ha ufficializzato l’uscita dalla competizione. “Confermiamo di non far più parte della Super League. Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la miglior esperienza calcistica. L’inclusione e l’innovazione fanno parte del nostro DNA. Questo club crede che il calcio deve migliorare costantemente per emozionare i tifosi di tutte le età, di tutto il mondo”.
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A mezzanotte di domenica il comunicato della Superlega annunciava trionfalmente lo scisma del calcio europeo. Quello postato poco prima delle due del mattino del mercoledì è di tutt’altro tono. La Superlega ‘prende atto’ del ritiro delle squadre inglesi, costrette a chiamarsi fuori ‘a causa delle forti pressioni esterne’. E tenta un rilancio.
Questo il testo integrale del comunicato…
“La Superlega è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Noi proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. La nostra proposta ha l’obiettivo di permettere al nostro sport di evolversi, generando al contempo risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, aiutando anche il superamento delle difficoltà finanziarie vissute dall’intera comunità calcistica dopo la pandemia.
Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati. Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi.
Alla luce delle circostanze attuali, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l’intera comunità calcistica”.
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