Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha spiegato a Repubblica, prima del caos notturno, le ragioni della Superlega. E accusa la UEFA: “Si arricchisce grazie ai nostri giocatori, ma non ci aiuta nei momenti di crisi”
Prima ancora del caos di questa notte, che ha portato alla sospensione della Superlega, il vice presidente del progetto, Andrea Agnelli, aveva rilasciato delle interviste esclusive per il Corriere dello Sport e Repubblica, pubblicate questa mattina da entrambi i quotidiani.
Il patron della Juventus ha difeso a spada tratta la competizione dopo le pesanti critiche delle scorse ore, non risparmiandosi un attacco alla UEFA. Proprio in apertura della propria intervista, Agnelli ha risposto alle accuse di Ceferin: “Sono dettagli di vita personale. Si commentano da soli”.
Nel corso della sua intervista, il presidente bianconero non ha risparmiato ulteriori critiche nei confronti della UEFA: “La massima istituzione del calcio europeo a dicembre diceva che la pandemia non avrebbe avuto effetti collaterali sul calcio. La stessa istituzione che non corre nessun rischio economico. La UEFA gestisce i nostri diritti, li vende, decide quanti distribuirne”.
Agnelli ha poi difeso la sua Superlega: “E’ perfettamente legale. Inoltre la competizione è aperta perché ci sono 5 posti disponibili e affronta il più grande problema dell’industria del calcio, ovvero la carenza di stabilità”.
Nel corso dell’intervista ha aggiunto: “Vogliamo creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club. Non c’è nessuna minaccia per i campionato nazionali, abbiamo la piena volontà di continuare a partecipare. In più vi dico che il bonus di 350 milioni l’anno è falso. Noi rimaniamo nelle competizioni domestiche, andremo a giocare in ogni stadio d’Italia, di Spagna e d’Inghilterra.
Il presidente Agnelli ha poi parlato dei giovani: “Dobbiamo avvicinare le generazioni più giovani che si stanno allontanando dal calcio. Loro vogliono vedere i grandi eventi e sono meno legati al campanilismo. Il 40% di chi guarda questo sport, ha tra i 16 e i 24 anni e non ha interesse. Andare a creare una competizione che simuli ciò che fanno nei videogiochi come Fifa, significa andargli incontro e fronteggiare la competizione di Fortnite o Call of Duty che sono i veri centri di attenzione dei ragazzi di oggi”.
Il vice presidente della Superlega ha quindi ribadito: “Tra noi club c’è un patto di sangue e andremo avanti”. L’uscita delle squadre inglesi e dell’Inter, dunque, avrà destabilizzato il proprietario della Juventus. E a proposito dei bianconeri, Andrea Agnelli è stato categorico: “Non mi dimetto. Chi dice il contrario mi porta fortuna”.
Infine su Cristiano Ronaldo e Pirlo ha concluso: “CR7 ha garantito agli altri club 4 milioni al botteghino, figuriamoci per noi. Dobbiamo portare altri campioni che diano benefici a tutti. Non ho mai sbagliato comprando Cristiano e lo stesso con Pirlo. La stabilità è la via delle crescita”.
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