Boris Johnson Superlega, il Primo Ministro britannico pronto a usare il pugno di ferro contro i club inglesi che vorranno partecipare.
Le proteste non si placano in Premier League, ma qualora non bastasse il dissenso, la legge è pronta a intervenire: oggetto di discussione è la Superlega, il nuovo torneo divulgato dalle 12 maggiori realtà calcistiche a livello europeo – almeno così si sono definite – senza accordo con la UEFA.
Il torneo ha scosso tifosi e istituzioni, in primis Boris Johnson: il Primo Ministro del Regno Unito non vede di buon occhio la competizione. Il leader del Partito Conservatore britannico si è detto pronto a scendere in campo – è il caso di dirlo – se le cose dovessero complicarsi. Al vaglio una legge che impedirebbe ai club inglesi di partecipare alla Superlega: a mali estremi, estremi rimedi.
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Boris Johnson Superlega, una legge per scoraggiare i club inglesi
L’ipotesi è concreta, almeno per bocca del politico stesso, che ha assicurato quanto “gli equilibri delle competizioni sarebbero stati preservati”. Il Premier inglese si sta già confrontando con i vertici EFA. L’obiettivo è trovare una formula legislativa che possa scoraggiare – in qualche maniera – i club inglesi ad accodarsi al gruppo di iscritti.
La Superlega, al momento, gode di poco consenso per usare un eufemismo. Se, però, la questione dovesse fare – in qualche modo – Giurisprudenza, allora il dibattito si trasforma in diatriba e le difficoltà sarebbero solo all’inizio. Una serie di interessi fanno sì che la tutela, da parte di alcuni, della manifestazione generi un vero e proprio testa a testa dove chi la dura la vince. E, in certi casi, solo la legge può mettere un punto. In un senso o nell’altro.
📸 Chelsea fans protest outside Stamford Bridge ahead of tonight’s Premier League match with Brighton #CHEBHA pic.twitter.com/bR40fJCcWN
— PA Dugout (@PAdugout) April 20, 2021