Il calcio statunitense della Major League appassiona sempre di più le grandi stelle dello spettacolo. E mentre Bekcham investe in Florida arrivano appassionati insospettabili
É un momento davvero straordinario per la Major League Soccer. A dispetto della pandemia che ha lasciato gli stadi quasi completamente vuoti e di un campionato che è iniziato tra mille sofferenze, non c’è mai stato così tanto interesse mediatico per il campionato professionistico americano di soccer.
Il set della Major League
Merito di personaggi straordinari come David Beckham, che sta investendo moltissimi soldi nel suo Miami Internacional. Ma anche di fan insospettabili che hanno deciso di comprarsi un pezzettino del soccer americano solo per passione personale. Tra questi un personaggio insospettabile e sensazionale: Matthew McConaughey.
McConaughey è appassionato di calcio da tempi insospettabili. La sua è una vera e propria sfida al potere delle multinazionali e delle grandi aziende global che, in vista del mondiale americano, in programma nel 2026 (organizzato insieme a Messico e Canada), si stanno mangiando una dopo l’altra quasi tutte le franchigie più importanti. L’attore, 51 anni, adesso è socio dell’Austin FC, ventisettesima franchigia ammessa alla Major League Soccer. Fino a qualche anno fa McConaughey, texano, era un abitudinario dei campi di football americano, grande tifoso della squadra universitaria dei Texas Longhorns. Quando la sua città si è affacciata al calcio non ha avuto esitazione: “Che cosa serve?” ha chiesto al proprietario del club. E quando gli hanno chiesto un assegno e la disponibilità a sedere nel consiglio di amministrazione ha versato un cheque (si dice) di 15 milioni di dollari.
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McConaughey e il calcio
“Ho giocato a calcio quando ero ragazzino – spiega l’attore – ero più bravo a soccer che a football. Ma quello che mi ha cambiato completamente la vita è stata mia moglie Camila”.
Camila Alves è brasiliana, è una tifosa sfegatata che ha coinvolto prima il marito e poi i figli in una passione assoluta per il calcio. Ad Austin la squadra del Football Club è la prima e per ora unica squadra professionistica. La capitale del Texas non ha franchigie che contano nel baseball e nell’hockey come nel basket o nel football. Il club a poco a poco è esploso. La squadra ha registrato quasi 16mila abbonati, e ne aspettava non più di 8mila. Altri 14mila sono in lista d’attesa: non c’è posto.
McConaughey è entusiasta del suo giocattolino: “Ad Austin non aspettavano altro. Stiamo progettando un nuovo stadio, impianti per le squadre giovanili, una Academy e in pochi anni la nostra città potrà diventare un vero e proprio polo internazionale del calcio”.
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Tre figli sportivi
McConaughey ha tre figli, due maschi e una femmina che si dividono tra calcio, baseball e volley. Lo sport gioca un ruolo decisivo nella sua famiglia: “Ammetto di essere completamente dipendente dalle attività sportive dei miei figli. Dal venerdì in poi la nostra agenda è completamente stravolta dai loro impegni con le varie squadre. Assistere alle loro partite e consolarli quando hanno perso è molto formativo anche per me”.
Lo sport è una cura per un paese in cui disuguaglianze e tensioni sono ancora groppo evidenti: “Questo paese deve ancora crescere molto – dice l’attore riferendosi agli ultimi rigurgiti razzisti– e lo sport è un ottimo esempio di antirazzismo, un ottimo esempio di persone che si uniscono e che fanno luce sulle molte differenze sociali ed etiche in. modo uniforme. Se proprio dobbiamo discutere facciamolo in campo. E non sui social media dove è troppo facile nascondersi”.