Ci si chiede spesso quale sia il reale valore di autografi e cimeli sportivi, la firma di Leo Messi su una maglia ufficiale vale moltissimo, soprattutto in piena pandemia.
Ci sono molte storie curiose che riguardano la pandemia, non tutte edificanti. Gesti di grande generosità, altri di grande ipocrisia ma, fondamentalmente, quello che sta emergendo nell’onda lunga di lockdown e vaccini è che moltissimi stanno facendo di questa tragedia un business.
Leo Messi e i vaccini
Fatto sta che, mentre ci sono alcuni paesi che continuano a lottare con una compagna vaccinale che non decolla e che deve fare i conti con risorse che mancano e strutture insufficienti, emergono dei particolari che sono quantomeno curiosi. É il caso della piccola ‘tangente’ che Leo Messi ha dovuto versare per mettere a disposizione di tutto il mondo calcistico sudamericano la bellezza di 50mila vaccini.
Come noto, infatti, la prossima estate – contemporaneamente al nostro Europeo posticipato di un anno, si terrà anche la 47esima edizione della Copa America che vedrà di fronte tutti i paesi della ConMeBol, la confederazione sudamericana del calcio.
Un torneo che è stato fortemente messo in dubbio fino a poche settimane fa e che, oggi, viene confermato nonostante in Sudamerica la pandemia sia ancora un autentico dramma. Ci sono paesi che sono stati letteralmente messo in ginocchio dal Covid: il Brasile, la Bolivia ma anche l’Argentina e la Colombia che ospiteranno il campionato continentale di calcio sudamericano.
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Le tre maglie di Leo Messi
Il tentativo di dare una parvenza di normalità la federazione sudamericana ha confermato il torneo e il format originariamente ipotizzato, condiviso tra Argentina e Colombia: due i gironi eliminatori, la zona nord in Colombia e la zona sud in Argentina che ospiteranno le due fasi eliminatorie, 10 partite per ogni girone. Poi i quarti di finale, condivisi tra i due paesi, le semifinali e la finalissima, in programma il 10 luglio a Baranquilla.
Gli organizzatori dicono che il pubblico ci sarà, con qualche cautela e spazi ridotti… Ma fino a qualche giorno fa e meno si sapeva se ci sarebbero state le squadre. Perché a fronte di una campagna vaccinale massiccia prevista per tutti i calciatori del continente, mancavano i vaccini. La ConMeBol, infatti, aveva firmato un accordo con il colosso farmaceutico cinese SInovac per la fornitura di 50mila dosi di vaccino. che però erano bloccate in magazzino.
Forse per una questione di pagamenti, forse sulla base di un accordo ancora non del tutto chiaro anche perché alcune istituzioni governative sudamericane non hanno ancora avallato il Sinovac come vaccino autorizzato.
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Il prezzo è giusto
Per sbloccare la trattativa ci sono volute tre magliette autografate da Leo Messi. La Pulce, interpellato dalla confederazione sudamericana del calcio, ha dato immediatamente la sua disponibilità. Le maglie sono state recapitate via corriere in Cina, ai tre pezzi grossi della Sinovac. Incredibilmente sono anche arrivate i ringraziamenti via social per il fuoriclasse del Barcellona e dell’Argentina… Lodato per “la sua sensibilità e la sua generosità”.
Che fine faranno queste magliette non si sa. Magari, come al solito brilleranno nella collezione privata dei soliti alcuni supermanager. Messi, dal canto suo, ha confermato la notizia. Forse anche per dare un segnale a tanti suoi colleghi. Qualche maglietta autografata destinata a chi se le potrà permettere, potrebbe garantire vaccini a pioggia un po’ ovunque.
Le 50mila dosi, proprio tante, non appena tutti i paesi autorizzeranno il il Sinovac salverà la Copa. Le dosi serviranno a vaccinare tutti i giocatori professionisti. Ma anche lo staff delle squadre presenti alla Copa America gli arbitri, e i volontari che prenderanno parte alla manifestazione. Il vaccino Sinovac costa intorno ai 5 dollari a dose… in tutto un quarto di milione. Sicuramente molto di più delle tre magliette firmate da Messi.