La chiamavano Trinity (Rodman): subito in gol. La predestinata del Soccer

Esordio impreziosito da un gol nella Challenge Cup di NWSL per Trinity Rodman, figlia di Dennis, due titoli NBA in carriera.

Trinity Rodman
Trinity Rodman, primo gol da professionista in WNSL

Trinity Rodman è sicuramente la giocatrice del momento degli Stati Uniti: e non solo per il cognome estremamente pesante che porta. Ma anche per i suoi profili social sono seguitissimi, perché la ragazza (18 anni) è considerata un autentico modello e perché gli Stati Uniti sono continuamente alla ricerca di simboli in uno sport che è al secondo posto assoluto per numero di appassionate e iscritte.

Trinity Rodman, il cognome che pesa

Che si tratti di una vera e propria predestinata non ci sono dubbi. Che possa mantenere le splendide premesse dovute al suo cognome e a segnali eloquenti nel corso della sua carriera giovanile è da vedere ma tutto il mondo del calcio femminile si sta accorgendo di Trinity Rodman, la figlia di “the Worm”, quel Dennis Rodman che tra eccessi e prodezze è stato uno dei simboli del basket NBA degli anni ’90.

La figlia del campione americano ha subito timbrato il suo esordio nella NWSL, il campionato statunitense professionista di calcio femminile con le Washington Spirit con un bel gol.

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Trinity Rodman
Trinity Rodman, al centro della squadra americana Under 20 che ha vinto il trofeo CONCACAF (Getty Images)

La predestinata

Trinity, che a maggio compirà 19 anni, è stata seconda scelta assoluta nel draft dello scorso gennaio. Che fosse un fenomeno era già chiaro dai campionati studenteschi delle high school con gol a grappoli e un atteggiamento da leader in campo. Per lei arrivò anche a tempo di record la convocazione in nazionale. Prima con la Under 17, con cui sotto età giocò i Mondiali di categoria in Uruguay: niente gol, un assist. Poi la chiamata nel campionato Concacaf Under 20 che gioca da titolare: 9 gol e una nomination come miglior giocatrice giovanile del 2020. Iscritta all’università a Washington State decide di diventare professionista, un colpo di testa improvviso degno delle sregolatezze del celebre papà. Iscritta al draft diventa immediatamente pro con gli Spirit.

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Il primo gol da professionista

Stanotte il suo primo gol: entrata in campo al 55’ nel match contro North Carolina, Trinity si è infilata in un lungo corridoio liberato da uno splendido rilancio di Natalie Jacobs e ha insaccato con un preciso rasoterra la porta avversaria. Nonostante il gol della Rodman, le North Carolina Courage hanno battuto Washington Spiri 3-2.

É solo l’inizio di una lunghissima stagione e di una carriera promettente. Trinity sembra voler mantenere un profilo più basso rispetto a quello del papà, cui è legatissima: “Mi ha insegnato tanto, soprattutto a essere me stessa, a dare tutto, a non lasciare nulla di intentato per inseguire il mio sogno e a vivere senza rimpianti. Il calcio è la mia gioia e lo vivo al 200%. Dedico questo gol a tutte le ragazze che giocano di nascosto nel garage sotto casa e dico loro… cercate delle amiche e giocate con loro”.

 

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