Nell’intervista a Che Tempo che Fa, Pelé ha ringraziato Gianni Rivera e ricordato Diego Armando Maradona, a cui resterà inevitabilmente associato per sempre
Nell’intervista a Che tempo che fa, Pelé ha parlato inevitabilmente dei suoi grandi momenti da calciatori. Ha omaggiato i compagni di squadra o di nazionale, come la grande ala del Brasile Garrincha. Insieme hanno fatto conoscere nel mondo del calcio la “ginga”, un particolare tipo di dribbling.
Hanno iniziato a farlo, ha detto Pelé in collegamento con Fabio Fazio, “quando nessuno sapeva ancora cosa fosse. È un movimento che deriva dalla samba. Noi l’abbiamo portato nel mondo, poi hanno iniziato a chiamarlo così vedendo Garrincha”.
Prima di parlare di Diego Armando Maradona, come inevitabile, Pelé ha ringraziato anche Gianni Rivera, suo avversario nella finale dei Mondiali del 1970, protagonista della famosa e contestata staffetta con Sandro Mazzola. “Ogni volta che parla mi commuovo – ha detto Pelé in risposta al videomessaggio del Golden Boy -. Era un mio avversario, però mi elogiava sempre. Mi emoziona sempre”.
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Pelé e gli scherzi con Maradona
“La cosa più importante in questo momento è non dimenticare che tutti noi siamo esseri umani e dobbiamo rispettarci a vicenda e questo non possiamo dimenticarlo.”@Pele a #CTCF pic.twitter.com/KlM9csbFJ7
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) April 11, 2021
Il discorso a Che Tempo che Fa si sposta poi prevedibilmente su Maradona. I due sono associati nei ricordi dei tifosi, non solo per il coro diventato ormai un cult in Italia per cui “Maradona è meglio di Pelé”.
Non erano amici intimi, ha confermato il brasiliano. Tuttavia, ha detto ricordando il Pibe de Oro scomparso poco dopo il sessantesimo compleanno in circostanze ancora non del tutto chiarite, “quando ci incontravamo scherzavamo sempre. ‘Tu sei migliore di me?’, gli dicevo, ‘però io faccio gol di destro, di sinistro e di testa. E tu no’. Scherzavamo sempre sul fatto di chi fosse il migliore”.
