Attento a non alienarsi mai le simpatie dei sudditi dichiarando la sua passione per qualche club il Principe Filippo, scomparso ieri, era un attento osservatore del calcio e dei suoi protagonisti
Morte principe Inghilterra. Filippo duca di Edimburgo e consorte di Elisabetta II scomparso ieri, oggi sarà ricordato con un minuto di silenzio su tutti i campi della Premier League.
Un obbligo, un dovere da parte del mondo sportivo e calcistico nei confronti dell’istituzione monarchica britannica: una delle più antiche peraltro. Lo sport e il calcio, sono sempre state considerate istituzioni estremamente vicine alla casa reale degli Windsor. Autenticamente molto appassionata di sport.
Anche il Principe Filippo, aldilà di retorica e politica lo era. Assegnare una squadra di calcio nel cuore di persone impegnate in ruoli istituzionali importanti che hanno sempre cercato di mantenersi equidistanti e imparziali, è sempre estremamente attuale. Soprattutto quando ci sono lutti di portata mondiale come quello che riguarda il principe consorte.
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Quando scomparve Papa Giovanni Paolo II tutti scrissero che fosse simpatizzante della Roma, dimenticando le sue radici polacche e il fatto che in realtà tifasse per il Wisla Cracovia. Della passione autentica di Papa Bergoglio per il San Lorenzo de Almagro è stato scritto in tempi non sospetti, prima ancora che diventasse Pontefice.
Per quanto riguarda la famiglia reale inglese, invece, la questione è un po’ più complessa. Il calcio in Inghilterra viene vissuto come una vera e propria guerra di religione: se stai da una parte non puoi stare dall’altra… O quantomeno se dichiari le tue simpatie in modo chiaro rischi di alienarti una consistente fetta del consenso pubblico.
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Anche a Buckingham Palace il calcio piace: al Principe Filippo è sempre piaciuto. Infatti da ragazzo, arrivato giovanissimo in Inghilterra per scappare la rivoluzione civile che aveva ribaltato la dinastia greca a cui apparteneva, frequentò diverse scuole la prima delle quali, a Leeds, lo avvicinò alla squadra del Leeds United che seguì con molta simpatia per diverso tempo.
Pur senza concedersi episodi clamorosi Filippo era sempre un acceso sostenitore della nazionale di calcio inglese. Nel 1952 si era definito un Lioneers (i Lions sono un simbolo della nazionale inglese) e diventò buon amico e corrispondente di alcune delle sue stelle per eccellenza. Ma tifare per l’Inghilterra, che è solo una delle componenti del Commonwealth del Regno Unito britannico non è molto monarchico.
In modo politicamente più esteso Filippo fu buon amico di Bobby Charlton, per esempio, che premiò personalmente quando il calciatore ricevette una delle numerose onorificenze al merito per la sua attività sportiva. Ma anche di Keegan, Francis soprattutto di sir Alex Ferguson, scozzese.
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Ieri il mondo del calcio ha tributato una lunga serie di accurati saluti online, il primo dei quali è stato in video di José Mourinho, uno dei numerosi e ricchissimi ospiti del regno di Sua Maestà britannica. Mourinho ha pagato il suo profondo rispetto per la corona inglese e il suo lutto. Subito dopo una delle prime pagine online a listarsi di nero è stata quella del West Ham che, da molti anni, sostiene di essere il centro delle simpatie di casa Windsor.
Vero, ma fino a un certo punto. Stando a quello che Buckingham Palace non ha mai confermato ma che è scritto nelle biografie non ufficiali della casa reale e in particolare di Elisabetta II, a Buckingham Palace si tifa per l’Arsenal. Una passione che Elisabetta avrebbe ereditato dal padre, Giorgio VI che pure si era fatto fotografare più volte durante una visita alla sede del Cardiff City (ma le squadre piccole non fanno male a nessuno).
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