Locatelli e Ferrari non saranno convocati per Sassuolo-Roma dopo i contagi Covid all’interno della Nazionale: il comunicato ufficiale.
L’aumento dei casi Covid all’interno della Nazionale spaventa il Sassuolo. Oggi si sono aggiunti i contagi di altri tre membri dello staff azzurro e la positività di Leonardo Bonucci. Per questo motivo la società neroverde, nonostante i tamponi siano risultati negativi, ha sospeso in via precauzionale i giocatori convocati da Roberto Mancini in questa sosta.
Quest’ultimi, ovvero Locatelli e Ferrari, non saranno convocati per la partita contro la Roma, in programma sabato 3 aprile. C’è preoccupazione che, considerando il tempo d’incubazione del virus, possano sorgere altri casi nel giro dei prossimi giorni. Il Sassuolo non vuole prendersi rischi e così lascerà a casa i propri giocatori in attesa di avere più certezze.
Il Sassuolo Calcio comunica che i propri atleti partecipanti alle gare con la Nazionale Italiana, pur in presenza di test Covid-19 negativo, in via prudenziale, non parteciperanno alla partita #SassuoloRoma.
Il comunicato ufficiale è su https://t.co/xjda4889Lt ⬅️
— U.S. Sassuolo (@SassuoloUS) April 1, 2021
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Il Sassuolo sceglie la strada della prudenza e, pur di evitare possibili contagi, rinuncerà a due titolari per il match con la Roma. In realtà non saranno convocati nemmeno Berardi e Caputo, rientrati in anticipo dal ritiro della Nazionale ma nel gruppo azzurro fino a qualche giorno prima. Molto probabilmente i due attaccanti non avrebbero comunque partecipato alla partita perché alle prese con i rispettivi problemi fisici. Ora la decisione della società neroverde ha certificato la loro assenza.
Si tratta di una scelta insolita da parte del Sassuolo che, con il tampone negativo dei propri tesserati, avrebbe potuto benissimo schierarli ma ha preferito considerarli indisponibili. D’altronde in qualche modo avranno avuto contatti con le persone risultate positive, tra cui il compagno Bonucci, e per loro non sarebbe stata una buona idea farli giocare. Un caso simile era già successo con Defrel, lasciato in disparte per qualche giorno dopo essere venuto a conoscenza della positività di un suo contatto stretto.
