Duvan Zapata futuro
Duvan Zapata spaventa l’Atalanta e non esclude un addio. L’attaccante colombiano svela quale potrebbe essere la sua destinazione e poi lancia una frecciatina all’Inter
Duvan Zapata ha conquistato l’Atalanta in poco più di 2 anni, segnando 61 gol e servendo 29 assist in 119 presenze con la maglia nerazzurra. Un rendimento elevato, anche se con diversi alti e bassi in questa stagione. Il suo apporto alla squadra resta comunque fondamentale per Gian Piero Gasperini, che ha fatto emergere definitivamente tutto il suo talento dopo averlo acquistato dalla Sampdoria nel 2018.
L’attaccante colombiano, intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport in occasione del suo 30° compleanno, che festeggia oggi, ha però spaventato i tifosi della Dea, aprendo ad un suo possibile trasferimento in futuro. “Andare in Premier League? Mai dire mai nel calcio”, ha subito dichiarato il centravanti ex Napoli, che ha poi aggiunto: “Quando ero piccolo guardavo sempre la Premier e tifavo Arsenal! Mi svegliavo sempre presto nei fine settimana per vedere le partite”. Che possa rivelarsi un indizio di mercato?
Sicuramente l’Atalanta avrà bisogno di incassare al termine di questa stagione e proprio Gasperini, in una recente intervista, ha dichiarato che gli attaccanti in rosa sono troppi. Zapata ha quindi lanciato un segnale importante ai top club inglesi, che potrebbero farsi sotto.
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L’attaccante dell’Atalanta non si è solamente concentrato sul suo futuro, ma ha anche parlato di altri temi, tra questi, dell’Inter capolista in Serie A. Per Zapata, la squadra di Conte non è la più forte del campionato: “Quando li abbiamo affrontati ci hanno sofferto, come ogni volta. Poi non sempre il risultato rispecchia i meriti. Io credo che l’Inter sia prima perché ha avuto più tempo di preparare la settimana dopo l’uscita dalle coppe europee”.
Infine Duvan Zapata è tornato su un vecchio battibecco avuto con Ibrahimovic pochi mesi fa: “Mi disse che aveva più gol che presenze, ma sono cose di campo. Uscì fuori un mio audio in cui avrei parlato dei rigori per il Milan, ma non ero io. Fui insultato pesantemente. Non avrei avuto motivo di litigare, stavo vincendo 3-0″.
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